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Agrinido e agriasili sono realtà in Puglia. Soddisfatti gli agricoltori: «Fattorie sociali pronte ad attivarsi»

«L’istituzione, in Puglia, degli agrinido e agriasili, approvata all’unanimità in Consiglio regionale, rappresenta un modello ed è un ulteriore passo in avanti per valorizzare il ruolo delle fattorie sociali e delle aziende agricole multifunzionali». Lo afferma il presidente di Cia – Agricoltori italiani Puglia, Gennaro Sicolo, esprimendo soddisfazione per l’istituzione per l’approvazione definitiva della legge regionale che amplia e integra la disciplina vigente in materia di agricoltura sociale con la definizione e la promozione di attività di carattere educativo per la fascia di età 0-6 anni.

Importante, per il raggiungimento di questo risultato, è stata l’iniziativa proprio di Cia Salento, quando la direttrice Emanuela Longo e la titolare di un meraviglioso agrinido salentino, Mariantonietta Agostinello, incontrarono l’assessore Sebastiano Leo per esporgli considerazioni e proposte riguardo all’istituzione di agrinido e agriasilo.

Nelle fattorie sociali le attività ordinarie di un nido o di un asilo tradizionali sono integrate con altre attività: laboratori di riciclo creativo, preparazione di prodotti alimentari, osservazione e cura dell’orto, sperimentazione di esperienze sensoriali in relazione ai profumi e alla manipolazione di fiori e piante, insegnamento del succedersi delle fasi temporali legate alle stagioni, insegnamento del concetto di pazienza e di percezione della natura, attraverso conoscenze tattili ed esplorative. L’obiettivo è quello di un vicendevole rafforzamento delle aziende agricole più innovative e delle nuove modalità per la didattica tra la natura, le coltivazioni, a contatto con la terra e gli animali. La fascia d’età interessata dalle attività di agri-nido e agri-asili è quella che va da 0 a 6 anni.

A offrire una tipologia assolutamente innovativa di servizi educativi saranno le fattorie sociali, attraverso personale adeguatamente formato e motivato. Gran parte delle attività di queste “scuole in mezzo ai campi” si svolgeranno all’aria aperta.

La legge regionale stabilisce che i soggetti che svolgono queste attività formulino un progetto educativo basato su un approccio che si armonizzi con il contesto in cui si svolge la formazione e la vita relazionale del bambino, incoraggiando l’interazione con la natura.

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