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Atreju, Emiliano alla festa di Fratelli d’Italia: «Sono qui per provare a strapparvi voti»

«Ricordo di quando eravate una forza politica dal 2-3% e Giorgia Meloni veniva a Bari e mi chiedeva di partecipare ai suoi eventi, non senza polemiche. Come quella volta che andai e avevo in mano una maglietta di Azione giovani e mi avevano già iscritto a Fratelli d’Italia. Ma io sono un vecchio comunista e non mi posso iscrivere a FdI». Ha scherzato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che oggi è stato ospite di Atreju, la festa di Fratelli d’Italia in corso a Roma.

Ringraziando per l’invito, Emiliano ha ricordato che «non mi sono mai perso neanche una delle vostre feste, né quelle locali né nazionali, ogni volta che mi avete invitato. Io sono qui perché provo a portarvi via dei voti. Lo faccio in maniera sportiva, come voi fate con noi e quindi mi sembra sempre opportuno partecipare alle feste di altre forze politiche».

In riferimento, poi, al rifiuto di partecipare da parte della segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, ad Atreju, il presidente della Regione Puglia ha voluto “incoraggiare” «la mia parte politica a non avere paura di ciò che non conosce, perché una delle cose che dobbiamo cambiare, nel Pd, è la paura di andare incontro a tutto ciò che non conosciamo bene o che non ci fa da comfort zone».

I temi

La Protezione civile

Emiliano ha preso parola dopo il ministro Musumeci, che ha sottolineato il ruolo della Protezione civile nella prevenzione dei danni derivanti da catastrofi o dalle calamità naturali. Sul punto, il presidente della Regione Puglia ha ricordato che «solo pochi anni fa, la Protezione civile pugliese, sostanzialmente, non esisteva. Dopo un percorso lungo e complicato, sostenuto dal dipartimento della Presidenza del Consiglio dei ministri sotto diversi governi, siamo arrivati al punto che, adesso, riusciamo a dare il nostro supporto agli altri quando ce n’è bisogno, come nel caso della recente alluvione in Toscana».

La Protezione civile, ha sottolineato il presidente della Regione Puglia, «è peraltro uno straordinario metodo di coesione sociale perché tiene insieme Amministrazioni di carattere diverso e persone che hanno esperienze diverse».

I cambiamenti climatici e l’ex Ilva

Tra i compiti della Protezione civile, ha aggiunto Emiliano, c’è «anche quello di indicare al resto della politica gli indirizzi di prevenzione. Quelli sui quali ci stiamo concentrando in modo particolare sono relativi ai mutamenti climatici. Da questo punto di vista, la Puglia è stata antesignana della cosiddetta decarbonizzazione, con particolare riferimento all’Ilva di Taranto, uno stabilimento siderurgico capace di immettere in atmosfera un quantitativo di Co2 imparagonabile a quello di qualunque altro stabilimento italiano». Dopo una battaglia politica sostenuta dall’Unione Europea, «il governo Draghi aveva messo a disposizione della Regione Puglia un finanziamento di un miliardo di euro del Pnrr per costruire i forni elettrici che sono necessari al cambio di tecnologia e che consentirebbero un abbattimento radicale di emissioni inquinanti. All’esito di una gara, quel miliardo era già stato assegnato a una società del governo italiano che si chiama DRI ed è una delle società della holding Ilva in amministrazione straordinaria. Quando sembrava che stesse andando tutto bene, il miliardo per la realizzazione degli impianti è stato sfilato dal Pnrr», ha ricostruito Emiliano che ha invitato il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, a «ripetere pubblicamente l’impegno che aveva preso, e cioè che il finanziamento per la decarbonizzazione dell’Ilva venga garantito».

Rispondendo al presidente Emiliano, il ministro ha dichiarato pubblicamente: «Garantisco l’impegno del governo italiano sull’Ilva e il miliardo necessario alla conversione. Lo spostamento dal Pnrr ad altri fondi, sostanzialmente il Fsc, è dovuto a una valutazione di ordine tecnico, rispetto al dubbio che l’operazione potesse non essere attuata entro il giugno del 2026. Il progetto rimane lo stesso ed è una priorità del governo italiano».

Emiliano ha inoltre ricordato che «la Puglia sta facendo politiche molto importanti per il rafforzamento della produzione di energie alternative. Abbiamo già dato disponibilità a tutti i governi, compreso questo, per la costruzione di impianti eolici nel territorio pugliese».

L’edilizia ospedaliera

Parlando dell’incendio che nei giorni scorsi ha interessato l’ospedale di Tivoli, causando anche la morte di alcuni pazienti, Emiliano ha denunciato che «il 90% degli ospedali italiani non ha il certificato antincendio e antisismico in regola. Naturalmente, noi non possiamo interrompere il funzionamento degli ospedali, ma dobbiamo dire che in capo alle Regioni non ci sono finanziamenti specifici per convertire ed efficientare queste strutture. Si devono individuare strade diverse, come mutui agevolati che non incidano sul disavanzo, che devono metterci in condizione di prevenire questi fatti così drammatici. Quello che è successo a Tivoli potrebbe accadere in tante altre strutture, che alle volte sono avanzatissime dal punto di vista medico-sanitario, ma che sono ancora in crisi dal punto di vista strutturale».

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