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Adescavano 16enni per farle prostituire in strutture di lusso del Barese e della Bat: 8 arresti

Sono partite dalla denuncia di una 16enne le indagini che hanno condotto all’esecuzione di dieci misure cautelari nei confronti di quattro donne e sei uomini accusati di aver organizzato e gestito l’attività di prostituzione di tre ragazze minorenni.

Le misure cautelari sono state eseguite a Bari, Roma, Trani e Lecce, dagli agenti della squadra mobile della Questura di Bari su provvedimento emesso dal gip del tribunale del capoluogo pugliese su richiesta della locale procura.

In carcere sono finite quattro donne – di 21, 24, 25 e 35 anni – e due uomini di 25 e 29 anni. Ai domiciliari, due clienti di 42 e 47 anni che, pur consapevoli della minore età delle ragazzine, non esitavano ad avere rapporti sessuali con loro, in cambio di denaro. Per un terzo cliente di 55 anni è scattato l’obbligo di dimora nel proprio comune di residenza. Stesso provvedimento anche per un 45enne barese, gestore di una struttura ricettiva in cui avvenivano gli incontri tra le ragazzine e i clienti.

La donna che ha sporto denuncia, facendo partire le indagini, aveva notato strani comportamenti della figlia che frequentava una presunta escort marchigiana.

Gli agenti hanno così ricostruito i fatti accertando che, a partire da ottobre del 2021, le ragazzine all’epoca 16enni venivano adescate e, con il pretesto dei facili guadagni derivanti dall’attività della prostituzione, indotte a incontrare clienti disposti a pagare anche centinaia di euro per ogni prestazione. Le ragazze, poi, avrebbero utilizzato quel denaro per l’acquisto di abiti, borse o per cene in costosi ristoranti, facendo attenzione a non farsi scoprire dai propri familiari.

Per gestire l’attività venivano utilizzati numeri telefonici dedicati e inseriti in annunci online da parte dei componenti del gruppo: c’era chi fissava gli appuntamenti, chi provvedeva a prenotare la stanza nella struttura ricettiva e chi accompagnava le ragazze nelle camere.

Le donne arrestate e il 29enne barese, poi, aspettavano che le ragazze terminassero per ricevere personalmente il denaro avuto dai clienti trattenendo il 50% del “guadagno”.

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