Home Puglia Bari Antonella Lopez, uccisa a Molfetta: «Inaccettabile». Emiliano: «Serve reazione durissima»

Antonella Lopez, uccisa a Molfetta: «Inaccettabile». Emiliano: «Serve reazione durissima»

Aveva 19 anni e lavorava in un bar, Antonella Lopez, uccisa all’esterno del lido Bahia beach a Molfetta dove aveva trascorso la serata con alcuni amici.

La ragazza, originaria del quartiere San Girolamo di Bari, è stata raggiunta da un colpo di arma da fuoco esploso al culmine di una maxi rissa scoppiata probabilmente tra esponenti di clan del capoluogo pugliese. Altri tre giovani sono rimasti feriti e sono stati trasportati al pronto soccorso del Policlinico di Bari dove uno di loro avrebbe anche danneggiato un computer in uno scatto d’ira.

Stando alle prime indagini, condotte dai carabinieri coordinati dalla Dda di Bari, sono stati «numerosi» i colpi di arma da fuoco esplosi nel Bahia beach. Uno dei proiettili ha raggiunto la vittima a una spalla, ferendola mortalmente ad alcuni vasi sanguigni afferenti all’aorta. La dinamica dell’agguato è ancora in fase di ricostruzione.

Il ricordo degli amici sui social

Sono diversi i testimoni che i militari stanno ascoltando. «Eri la mia collega preferita, sorella mia salutami il mio papà». E ancora «Vola più in alto che puoi, eri uno spettacolo». Sono alcuni dei messaggi di cordoglio postati sui social a commento dell’ultimo post della 19enne che risale a tre giorni fa.

La pagina social della giovane vittima ha anche video relativi allo zio, Ivan Lopez, ucciso a Bari in un agguato il 29 settembre di tre anni fa. In occasione del primo anniversario della morte della zio, la 19enne definisce la giornata dell’assassinio «bruttissimo giorno che ha segnato la vita di chi ti ha amato. Mi manca vederti entrare dalla porta di casa, mi manca abbracciarti, mi manca sentire la tua voce, mi manca bisticciare», aggiunge.

Il dolore delle comunità di Molfetta e Bari

Quanto è accaduto «ci rattrista e ci preoccupa», afferma a caldo il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini. «Non si può morire a 20 anni e non si può morire così al di là delle motivazioni che sono a monte della vicenda. Tutte ingiustificabili. Tutte deprecabili».

Minervini esprime vicinanza «al dolore che ha colpito gli affetti della giovane. Confido – dice – nella prontezza e nella capacità investigativa degli inquirenti per la ricostruzione della dinamica degli avvenimenti e l’individuazione dei responsabili. Soprattutto abbiamo necessità di sapere perché proprio qui».

Profondamente addolorato si dice il sindaco di Bari Vito Leccese. «Il mio cordoglio e quello della comunità metropolitana sono rivolti alla famiglia, che in queste ore piange la scomparsa di una ragazza di appena 19 anni». Un dolore, prosegue il sindaco di Bari, «che non si può accettare né comprendere umanamente».

Il primo cittadino barese esprime l’auspicio che «gli autori di questa tragedia vengano assicurati alla giustizia. Questi episodi di crescente violenza che continuano a perpetrarsi nelle nostre città, soprattutto in contesti frequentati da giovani – conclude -, ci impongono un’attenta riflessione e un’azione di responsabilità collettiva».

Emiliano: «Un dramma annunciato. La Puglia non può tornare indietro»

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, in riferimento all’escalation di violenza dell’ultimo periodo parla di «un dramma annunciato» che si è consumato «durante l’ennesimo scontro tra bande criminali che si contendono il controllo dei locali e dello spaccio collegati alla movida».

Emiliano invita a tenere alta la guardia: «Non si possono escludere nuovi eventi nell’immediato collegati a questo gravissimo omicidio. Il fenomeno ha già provocato il ferimento di una ragazza a Trani e addirittura la morte a Barletta di un bravo ragazzo la cui perdita ha sconvolto l’intera comunità. E altri innumerevoli episodi sentinella di quanto avvenuto stanotte».

Per il governatore pugliese «serve uno scatto investigativo importante e coordinato e il supporto dell’intera cittadinanza. I gestori delle discoteche e dei locali, vittime anch’essi di questa dinamica probabilmente mafiosa, avevano dato l’allarme per tempo e sono pronti a collaborare per la tutela dei nostri ragazzi e delle loro attività. Andare ai funerali, fare i post su Facebook e attuare temporanei momenti di controllo non basta più: occorre far sentire a questa gente la forza dello Stato e alle vittime dei continui atti di violenza la sicurezza cui hanno diritto».

La Puglia, conclude il presidente della Regione, «non può tornare indietro. La nostra reazione deve essere durissima».

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