È pronto a estinguere il proprio debito tributario, Giancarlo Chiariello, il 72enne avvocato barese accusato di aver nascosto al fisco poco più di dieci milioni di euro di ricavi, omettendo così il versamento di circa 3,4 milioni di imposte.
Ieri i difensori Filiberto Palumbo e Vito Mormando hanno chiesto e ottenuto dai giudici il parziale dissequestro dei beni di Chiariello in modo tale da consentire a quest’ultimo di estinguere il debito tributario nei confronti dell’Agenzia delle entrare, sulla base di una norma di legge in vigore. I magistrati hanno acconsentito, dando tre mesi per esaurire la procedura. Quel tempo, in effetti, è necessario: bisognerà attivare un conto corrente ad hoc attraverso il quale si provvederà a versare le somme dovute all’Agenzia delle entrare.
L’obiettivo dei difensori di Chiariello è evidente: ottenere una (consistente) riduzione della pena, nell’ipotesi in cui l’avvocato dovesse essere riconosciuto colpevole di evasione fiscale e per questo stesso motivo condannato. «Ciò non toglie – precisa Filiberto Palumbo, uno dei due legali di Chiariello – che ci attiveremo per dimostrare che non c’è stata alcuna evasione di rilevanza penale e, quindi, che le somme che il nostro assistito avrebbe sottratto al fisco sono molto più esigue di quelle ipotizzate dalla Procura di Bari e dalla Guardia di finanza».
