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Bari, entusiasmo e cori per il “Cobra” Tovalieri: testimonial della festa per i 116 anni

Cori, sciarpe al cielo, bandiere che sventolano e tanta emozione, la stessa di 30 anni fa quando ogni gol del Cobra faceva letteralmente esplodere il “San Nicola”.

La festa organizzata ieri sera per celebrare le 116 candeline del Bari si è trasformata in un abbraccio collettivo a Sandro Tovalieri. L’ex attaccante della squadra biancorossa (dal 1992 al 1995, 86 partite, 40 gol) è stato il testimonial d’eccezione dell’evento promosso dal centro coordinamento “La Bari Siamo Noi”, che ha ricordato l’atto fondativo del club, avvenuto la sera del 15 gennaio 1908. Appuntamento alle 19.30 in via Roberto da Bari.

Un luogo sacro per i tifosi baresi, la culla della Vecchia Stella del Sud. «L’unica vera Stella del Sud» ha esordito Tovalieri, visibilmente emozionato. «È un evento sempre importante. Sono onorato di essere qui, ringrazio di cuore tutti i tifosi per l’affetto. Tanti auguri Bari e speriamo che prima o poi si possa tornare a giocare campionati importanti, perché la tifoseria lo merita».

Il gol segnato nel derby vinto contro il Foggia nella stagione ’94-’95 il ricordo più bello del Cobra. L’addio, non senza rimpianti, lascia invece ancora l’amaro in bocca all’ex numero 9. Archiviato il momento “amarcord”, Tovalieri ha fatto il punto sul momento della squadra allenata oggi da Pasquale Marino, fresca del ritorno al successo sabato scorso contro la Ternana: «La vittoria ridà un po’ di tranquillità, i ragazzi si possono allenare serenamente. È indubbio che per risalire la china ora c’è bisogno di continuità. Ripetere lo scorso anno è complicato, ma sono sicuro che con i nuovi innesti e la qualità della squadra un piazzamento ai playoff si può raggiungere». Da un bomber di razza a chi come Puscas è prossimo al ritorno a Bari per rilanciarsi e aiutare i Galletti nella scalata: «Si tratta di un calciatore completamente diverso rispetto a quello di sette anni fa», ha spiegato Tovalieri in riferimento alla prima esperienza dell’attaccante romeno con il club pugliese, nella stagione 2015/2016. «La sua maturità e la voglia di dimostrare di poter fare grandi cose, insieme alla squadra, lo spingeranno a fare un campionato importante, che è quello che la gente si aspetta».

Grande emozione anche per Franco Spagnuolo, presidente de “La Bari Siamo Noi”: «In questa giornata ci ritornano in mente sempre mille ricordi, ognuno di noi ripensa a tanti aneddoti. Seguo il Bari da 50 anni, la prima partita l’ho vista all’età di 7. Non è un bel ricordo, visto che perdemmo il derby contro il Lecce, che poi fu promosso in serie A. E stranamente i ricordi vanno più alle sconfitte, come quella della finale playoff l’11 giugno scorso. È bello però vedere tanti bambini che si stringono alla squadra della loro città nel giorno del suo compleanno. Ed è emozionante festeggiare proprio nel luogo in cui venne firmato l’atto costitutivo del Bari».

Mentre nel cuore del capoluogo pugliese si stappava lo spumante, a qualche chilometro di distanza la festa si arricchiva di un altro momento fortemente simbolico. I gruppi organizzati dei tifosi biancorossi davanti allo stadio “San Nicola”, illuminato per l’occasione di bianco e rosso, hanno dato vita ad una spettacolare torciata, colorando di rosso la notte scesa sull’Astronave. Esposto anche uno striscione, che recitava il celeberrimo aforisma di Floriano Ludwig, padre fondatore del Bari: «Sappiate amare La Bari, sappiatela custodire, e guardatela sempre con occhi da innamorati».

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