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Bari intitolerà uno spazio pubblico a Nicola Occhiofino, Decaro: «Uomo di grande spessore e pacatezza»

La giunta del Comune di Bari ha approvato la delibera di indirizzo per l’intitolazione a Nicola Occhiofino di uno spazio, che sarà individuato nei prossimi mesi, evocativo dell’alto valore politico-istituzionale, sociale, professionale e culturale del politico di lungo corso, insegnante ed esemplare operatore sociale, scomparso il 20 gennaio 2011.

«Ho avuto l’onore di conoscere Nicola Occhiofino, di apprezzare il suo lavoro e le sue qualità politiche e morali – commenta il sindaco Antonio Decaro -. Di lui ricordo bene lo spessore umano, la pacatezza e la mitezza che esprimeva in ogni occasione e contesto, pubblico e privato. Il suo rigore intellettuale non gli consentiva di accettare “mediazioni del potere” né compromessi al ribasso, e per questo, forse, è sempre stato percepito come una figura anomala del panorama politico. Con questa delibera, quindi, la città di Bari rende il giusto tributo a un uomo che ha contribuito allo sviluppo della nostra terra, mantenendo saldi i valori del dialogo, della solidarietà e della pace».

Nel suo percorso politico e sociale, Nicola Occhiofino ha sempre rivolto la propria attenzione ai giovani e alle fasce più deboli della popolazione tanto da diventare un autentico esempio di vita. Dopo essersi avvicinato ad Azione Cattolica, Occhiofino entrò a far parte delle Acli-Associazione Cristiane Lavoratori Italiani e, all’età di soli vent’anni, divenne segretario nazionale dei giovani aclisti. Mosso da profonda vocazione cristiana all’impegno per la giustizia sociale, proseguì a Bari il suo percorso professionale, diventando presidente provinciale e poi regionale delle Acli. Nel corso della sua vita, si è dedicato con passione all’insegnamento ricoprendo per anni il ruolo di docente di Educazione civica e Diritto presso la scuola C.I.A.P.I. del capoluogo pugliese. Fervente promotore delle pratiche pacifiste e antimilitariste, verso la fine del 1983 istituì l’assessorato per la Pace nel Comune di Bisceglie e, insieme a Don Tonino Bello, fu promotore della marcia della pace Gravina-Altamura al fine di contrastare le servitù militari sul territorio pugliese. Nel 1985, dopo l’ingresso nel consiglio nazionale delle Acli, fu eletto da indipendente nel Pci nel Consiglio regionale della Puglia, diventandone vicepresidente, per poi essere rieletto nel 1990. In quegli anni si fece promotore di leggi e accordi volti ad avvicinare la Puglia ai Paesi dell’Adriatico orientale, come l’Albania e la ex Jugoslavia. Dal 1995 al 2000 fu eletto nel consiglio provinciale di Bari, rivestendo il ruolo di capogruppo di Rifondazione comunista. Nel 2000 fu nominato assessore alle Politiche sociali, Solidarietà, Pari opportunità, Pace e Mediterraneo della Provincia di Bari, ruolo che ricoprì anche nella successiva legislatura, fino al 2006. Dal 1996 al 2007, inoltre, assunse l’incarico di presidente degli Enti locali per la pace. Infine, dal 2000 al 2011 è stato membro del direttivo della fondazione Don Tonino Bello di Alessano, ricoprendo anche il ruolo di vicepresidente.

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