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Bari la città più costosa al Sud: pesano beni essenziali ma anche i servizi

Bari insieme a Cagliari è la città del Sud con il costo della vita più alto. È quanto emerge da uno studio del Codacons che, sulla base degli ultimi dati forniti dal ministero dello Sviluppo economico, ha preso in esame i listini dei prezzi al dettaglio di 17 grandi province mettendo a confronto il costo di un ipotetico paniere di beni alimentari e servizi.

Tra le voci considerate, i prezzi di alimenti come carne, pane, pesce e frutta e verdura, e servizi come bar, trasporti pubblici e prestazioni sanitarie. Se la città più costosa d’Italia è sempre Milano (con un costo della vita di 551,21 euro, quasi 100 euro in più rispetto alla media nazionale), Bari con i suoi 407 euro è la più costosa nel Mezzogiorno insieme a Cagliari (412 euro); molto al di sopra di Napoli che con una media di 316, 49 euro è la città più economica in Italia.

A pesare nel paniere dei beni e servizi del capoluogo pugliese ci sono i costi di alimenti come melanzane e pomodori (rispettivamente 2,75 e 2,86 euro contro i 2,50 euro della media nazionale), il pesce come le alici fresche (8,28 euro al chilo contro i 7,79 nazionali) e la carne suina, con un costo medio di 10 euro al chilo contro gli 8 della media nazionale.

Restano invece al di sotto dei prezzi medi nazionali prodotti come la carne bovina (a Bari i consumatori la pagano quasi quattro euro in meno rispetto alla media nazionale) e i limoni, 1,78 euro contro i 2,47 della media nazionale. Tra i servizi più costosi nel capoluogo pugliese figurano invece le visite ginecologiche (una paziente barese paga in media questa prestazione sanitaria 125,79 euro, molto al di sopra delle altre città del Sud. A Napoli una visita con uno specialista costa 80 euro, a Palermo 99 e a Catanzaro 95) e un taglio dal parrucchiere per donna.

In questo caso Bari è la città più costosa tra quelle prese in considerazione dallo studio del Codacons, con una media di 27,23 euro, molto di più sia della media nazionale di 20 euro che di quella milanese (23,50 euro).

Una situazione che è destinata a peggiorare. Secondo le stime dell’associazione per una famiglia media di 4 persone peserà ulteriormente il costo di oltre 645 euro in più sulla spesa di 1760 euro registrata nel 2021 per le bollette di gas e luce. Da novembre poi i 645 euro potrebbero diventare 800 per le difficoltà di approvvigionamento di gas. A questo si aggiunge il rincaro del carburante: secondo il Codacons il gasolio aumenterà del 16,5% e la benzina di +7% rispetto all’anno scorso.

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