Home Attualità Bari, nella seconda torre Telecom anche stanze per l’ascolto protetto

Bari, nella seconda torre Telecom anche stanze per l’ascolto protetto

Ci saranno anche le stanze per l’ascolto protetto nella seconda torre di via Dioguardi, al quartiere Poggiofranco di Bari, dove entro sei mesi si trasferirà una buona parte degli uffici giudiziari penali. Mentre i lavori per la ristrutturazione del fabbricato alto 15 piani, procedono rapidamente, filtrano le prime indiscrezioni sulla suddivisione degli spazi.

Come previsto nel contratto firmato a luglio scorso in Corte d’appello a Bari, si trasferiranno Procura, Tribunale, Corte di Assise, Tribunale di Sorveglianza e polizia giudiziaria, attualmente in parte allocati nella vicina torre sorella. Ma non solo: le novità introdotte nella nuova struttura prevedono la realizzazione di più sale riunioni, del bar (mancante anche nel precedente palazzo di giustizia di via Nazariantz e presente solo nel primo di piazza De Nicola) e di sale protette. Serviranno sia per l’ascolto di bambini vittime di abusi sia per le donne che hanno presentato denuncia con la formula del codice rosso, che prevede l’accelerazione dei tempi fra denuncia ed eventuale arresto.

Il contratto di locazione sottoscritto dal ministero della Giustizia con Tim spa, è di circa 1,4 milioni di euro annui e ha validità fino ad agosto 2027, con possibilità di recesso anticipato al luglio 2026, considerando che il primo lotto del futuro Parco della Giustizia nelle ex caserme dismesse Milano e Capozzi è previsto entro giugno 2025. Il protocollo d’intesa per la prevenzione dei tentativi di infiltrazione criminale nella realizzazione del Parco è stato invece siglato un mese fa dalla prefetta Antonia Bellomo, dal Commissario straordinario per il Parco della Giustizia di Bari Antonio Ottavio Ficchi e dal direttore centrale del servizio Patrimonio dell’Agenzia del Demanio Massimo Babudri. E punta a garantire legalità e trasparenza nelle procedure di gara e nei lavori relativi all’opera.

A questo scopo prevede forme di controllo ulteriori in aggiunta alla normativa in tema di prevenzione antimafia, in particolare attraverso: una banca-dati informatica, aggiornata in tempo reale, su tutti i soggetti coinvolti a qualunque titolo nella progettazione e realizzazione del parco, per lo scambio di informazioni in tempo reale tra prefettura, Commissario straordinario e Demanio, che è stazione appaltante dell’opera; procedure di reclutamento della manodopera improntate a massima trasparenza, per garantire il rispetto dei contratti di lavoro di settore e la sicurezza degli operai nei cantieri.

Un tavolo di monitoraggio monitorerà l’attuazione dell’intesa, esaminando le eventuali problematiche in corso d’opera e monitorando i flussi di manodopera.

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