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Baritech al bivio: il 17 ottobre l’incontro sulla possibile acquisizione del personale da altre imprese

La data da cerchiare in rosso sul calendario per i 118 dipendenti di Baritech è il 17 ottobre, quando l’azienda e le rappresentanze sindacali si ritroveranno in Regione su convocazione della task force regionale sull’occupazione, guidata da Leo Caroli.

Da tempo si parla dell’interessamento di un’azienda per l’assunzione del personale qualificato che, però, è a rischio disoccupazione sempre più vicino. Scadrà il prossimo 31 dicembre, infatti, il termine ultimo per la cassa integrazione. A tal proposito, il presidente Caroli ci ha rivelato di aver già chiesto all’azienda di avviare le pratiche al Ministero del Lavoro per allungare i termini di almeno altri dodici mesi ma, al momento, non risultano risposte. Ecco allora l’importanza dell’incontro del 17, per fare chiarezza sulle reali volontà della Baritech e, di conseguenza, sul futuro dei lavoratori. Un dettaglio non banale, tuttavia, è quello che riguarda la tempistica della cassa integrazione perché c’è una percentuale degli stipendi, intorno al 9%, che rimane a carico dell’impresa e quindi l’operazione non è a costo zero. Serve un patto di transizione occupazionale, come è stato sancito nell’incontro del 26 settembre scorso tra Regione e sindacati, ed è proprio l’ente regionale a giocare un ruolo centrale. Il presidente della task force Caroli non si sottrae: «Condivido la preoccupazione dei lavoratori, per questo nonostante ci sia una solida trattativa in corso richiederemo un incontro alla proprietà per avviare le procedure per la cassa. La Regione garantirà il suo appoggio e le politiche attive necessarie affinché la procedura vada a buon fine». La cassa integrazione può essere richiesta solo dall’azienda, che deve garantire una certa disponibilità economica e finanziaria per il tempo occorrente, in questo caso dodici mesi. Poi la Regione deve garantire le politiche attive, ovvero tutte quelle azioni prettamente formative che consentano ai dipendenti di rimanere in linea con le competenze necessarie.

Ha le idee chiare Pino Anaclerio, segretario generale Femca Cisl Bari, su quale sia l’obiettivo primario da raggiungere: «Ora ci preoccupa solo mettere in sicurezza il reddito di 118 persone, con tutte le ricadute sulle loro famiglie. Poi, qualora ci siano anche delle trattative avviate per il passaggio ad una nuova proprietà ne saremo ancora più felici ma, come sempre, non vogliamo di illudere nessuno. Troppe volte – conclude Anaclerio – le cose sembravano fatte ma poi non si sono verificate».

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