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Botte e agguati tra clan al San Paolo: il conflitto passa anche dai social

(foto di Luca Turi)

In principio fu il tentato omicidio di Nicola Cassano, detto “lo sciacallo”, ragazzo di Dino Telegrafo, clan Strisciuglio. Fu crivellato di colpi in viale delle Regioni, il 19 marzo scorso, nella sua auto assieme alla fidanzata di 15 anni. Lei praticamente illesa, lui salvo per miracolo, dopo essere finito in Rianimazione. Inizia da qui, secondo la ricostruzione degli investigatori, la scia di sangue che suggella la rottura degli equilibri nel quartiere San Paolo, mentre i fratelli Telegrafo si pentivano e gli altri personaggi di grosso calibro erano detenuti.

Sono i Vavalle, allora, a dare la scalata alla terra fertile di traffici illeciti, dichiarando guerra agli Strisciuglio. Cassano è ragazzo di Dino Telegrafo, e come tale deve morire. Ma poi, il 1 luglio, in via Caposcardicchio angolo via Trentino Alto Adige, due persone su uno scooter sparano più volte contro Francesco Vavalle, detto “Checco”, che solo per un caso non viene ferito.

Ci riprovano, il 30 luglio, poco dopo l’una della notte, in piazzetta Europa: sono tre e sparano contro il 17enne da ieri collocato in comunità, sodale dei Vavalle, ferendolo alla gamba sinistra, tra anca e coscia. Gli investigatori non restano fermi e il 3 luglio arrestano un 23enne vicino al clan Strisciuglio, Michelangelo Sardella, che nascondeva in casa una pistola calibro 7,65 con un colpo in canna. Il 4 agosto, un altro arresto nel clan Strisciuglio: il 26enne Gennaro Valletta nascondeva in casa un’altra calibro 7.65, completa di proiettili.

Elementi che, per la Dda «evidenziano un persistente clima di tensione e di contrapposizione fra opposte fazioni criminali in una zona – avverte – quale il quartiere San Paolo, da sempre caratterizzata da una forte presenza di compagini criminali organizzate».

La tensione cresce e culmina nella “punizione” per Domenico Franco, nel tentativo di manifestarne l’assoggettamento. Ma, anche dopo il ferimento, le frizioni non si arrestano. Piuttosto, si spostano sui social, quelli preferiti dalla malavita. E allora compare su TikTok dal profilo “giuseppevavallepagghion” un video dove compaiono due uomini con il volto coperto da passamontagna e la scritta “Più ne siete, più ci divertiamo”, con tanto di sottofondo musicale. In un secondo video, sullo stesso profilo, Giuseppe Vavalle compare con indosso un giubbotto antiproiettile. Da un altro profilo, invece, la risposta ancora più feroce: una foto dei due fratelli Vavalle, al mare e vicino a un gommone, con il commento: “I due morti che camminano”.

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