Home Puglia Bari Carte sparite alla vigilia dell’arresto: così Giacomo Olivieri si sarebbe premunito

Carte sparite alla vigilia dell’arresto: così Giacomo Olivieri si sarebbe premunito

Documenti preziosi, corrispondenza importante, carte utili a confermare il teorema accusatorio già delineato dalla Procura antimafia di Bari. Tutto sparito, alla vigilia dell’arresto di Giacomo Olivieri.

È quanto ipotizzano i pm che ne hanno chiesto e ottenuto l’arresto, a febbraio scorso, ritenendolo uno dei promotori dell’associazione che avrebbe messo in piedi il sistema per condizionare l’esito delle comunali a Bari nel maggio 2019.

Si profila, dunque, una nuova potenziale fuga di notizie, che avrebbe indotto Olivieri a liberarsi di documenti scottanti. Un secondo caso, ove fosse dimostrato, e di fatto antecedente a quanto accaduto il 10 aprile, quando l’ex assessore regionale e commissario straordinario dell’Arti (l’Agenzia per l’Innovazione tecnologica), Alfonsino Pisicchio, presentò le sue dimissioni qualche ora prima di essere arrestato (anche lui ai domiciliari). Secondo quanto da lui stesso raccontato durante l’interrogatorio di garanzia, qualche ora prima aveva ricevuto un messaggio dal Governatore Michele Emiliano, nel quale lo avvertiva che l’indagine che lo riguardava (aperta nel 2020) aveva ricevuto un’accelerata e lo invitava quindi a dimettersi dall’Arti, altrimenti lo avrebbe cacciato. A seguito del “consiglio”, Pisicchio si dimise, inducendo di fatto la guardia di finanza ad accelerare di qualche giorno l’esecuzione della misura cautelare, prevista invece per il lunedì successivo.

L’ipotesi, allora, che l’ex consigliere regionale Olivieri abbia fatto sparire carte alla vigilia dell’arresto, tramite una persona di sua fiducia, accende una luce inquietante sulla possibilità che anche lui abbia avuto sentore, per canali diversi, dell’arrivo dei provvedimenti giudiziari.

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