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Chiama il 118 per partorire ma la bimba nasce in casa: mamma Angela e la piccola Bianca stanno bene

“L’eroina” di turno (ma ovviamente guai a chiamarla così) si chiama Grazia Nacci. Perché? Perché è lei che, ieri mattina, ha fatto nascere Bianca nella sua casa di Bitonto in quello che è stato un parto diverso dal solito. Perché il primo vagito della pargola è stato a domicilio, poco dopo l’arrivo dell’ambulanza, chiamata dalla mamma partoriente dopo la rottura delle acque.

È una storia di bella sanità, allora, e grazie al personale 118 dell’ospedale san Paolo di Bari. Tutto si è consumato – benissimo – in pochissimo tempo. Si parte con la chiamata al 118 da parte della signora, la 33enne Angela, residente in via Somma, zona centrale della città. A bordo, la fortuna ha voluto che ci fosse la dottoressa Grazia Nacci, specializzata in ginecologia.

È stata lei, con l’aiuto dell’infermiera Costanza Milena e delle soccorritrici Giuliana Villani e Concetta Baldassarre, ad aiutare la giovane mamma nel parto e a prendersi cura di Bianca dopo la nascita. Praticandole il taglio del cordone e le procedure per la placenta.

Entrambe, Angela e Bianca, stanno benissimo e sono ricoverate al San Paolo per i controlli di routine. Non è la prima volta che la stessa equipe si rende protagonista di un episodio simile. Già l’anno scorso, infatti, è intervenuta all’ex ospedale di Bitonto (ormai privo da fine anni ‘90 del reparto di Ostetricia e Ginecologia) per aiutare una donna rom a dare alla luce la sua piccola Natalia.

In tema di parti “particolari”, con la memoria si va a due anni fa, allorché una 25enne rom ha partorito il suo terzogenito sempre nell’ex nosocomio cittadino di via Comes; nel 2015, invece, una coppia, diretta al San Paolo, si era accorta che le cose andavano troppo velocemente ed è stata costretta a chiedere un “passaggio” al 118. Ma nessuna ambulanza era disponibile e la bimba è nata nel Punto di primo intervento bitontino. Era il 24 dicembre 2018, infine, quando una donna bitontina ha fatto nascere Annabel, in casa, e senza il supporto di ostetrici e ginecologi.

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