«Parliamo tanto della necessità di investire sui giovani. Con Renzo Piano abbiamo cercato di fare proprio questo: concedere loro il giusto spazio». È soddisfatto Francesco Cupertino, rettore del Politecnico di Bari, per il progetto G124, che porterà alla riqualificazione della Corte don Bosco, al San Paolo, e allo stesso tempo immetterà nel mondo del lavoro proprio quattro “suoi” studenti.
Cosa significa, per i 4 ragazzi laureati al Poliba, la possibilità di lavorare al fianco di Renzo Piano?
«Piano è una mente eccezionale. In qualsiasi tratto della sua matita, sui suoi progetti, si respira l’amore per la professione e la consapevolezza degli argomenti trattati. La possibilità di lavorare al suo fianco rappresenta un’opportunità di crescita dal valore inestimabile per i nostri ragazzi, che potenzieranno le loro competenze professionali».
In che modo?
«Io ho potuto vedere dal vivo come lavora Renzo Piano. Quello suo con i ragazzi è un metodo che potremmo definire “a tu per tu”. Con loro è sempre disponibile, procaccia consigli utili ed è pronto ad ascoltarli. Questo non potrà che portare benefici alla formazione di questi talenti del Poliba».
Che valore ha, per il mondo del lavoro, l’iniziativa di Piano?
«Noi parliamo tanto di dover coinvolgere i giovani nel mondo del lavoro. Se vogliamo davvero investire su di loro, dobbiamo concedere più spazio. D’altronde, lo stesso Piano, quando ha realizzato il Centre Pompidou aveva 30 anni».
E i benefici per il rione?
«La corte è uno spazio racchiuso da alcune palazzine che su questa affacciano la loro zona giorno. Ora è uno spazio anonimo, ma grazie al progetto diventerà “un luogo bello”, pronto a essere fruito dalle persone. Un progetto che persegue il bello e il funzionale: i nostri studenti non potranno che imparare».
