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Il sogno rubato di una palestra per anziani a cielo aperto

Aveva creato una palestra per anziani all’aria aperta, ma qualcuno ha rubato il suo sogno. È la storia di Massimo Spedicato, un anziano bitrittese di 74 anni, che voleva unire l’amore per la natura con quello per lo sport. Sin dall’inizio ha voluto dedicarsi al prossimo e al verde, adottando un pezzo di terra incolto e pieno di erbacce, abbandonato e sporco, alle spalle della sua abitazione.

«Sono ormai 35 anni – racconta – che vivo a Bitritto e sono arrivato a quasi 74 anni di età. Sin dall’inizio ho cercato di ridare vita alla parte di terreno incolto e abbandonato a sé stesso che si trova dietro casa mia. Mi sono prodigato piantando delle pale di fico d’india con qualche pianta grassa nel mezzo, creando anche un rondò con le pietre abbandonate che erano state piantate nel terreno durante la costruzione delle palazzine negli anni 1980».

Dal suo lavoro era nato un piccolo parchetto, che il 74enne ripuliva da cartacce e bottiglie di birra. Ma il suo lavoro è stato letteralmente spazzato via.

«Mentre le pale del ficodindia crescevano – ricorda – mi adoperavo a togliere sterpaglie, tantissime bottiglie di birra e tante di quelle buste di immondizia. Mi venne l’idea di far ricrescere gli alberi di ulivo distrutti costantemente come ogni estate dagli incendi provocati da piromani ignoti. Lo scorso anno, al mio ritorno da un lungo periodo a Bologna per la nascita della mia nipotina, ho trovato tutto raso al suolo».

Ma non si è perso d’animo, e ha deciso di ricostruire e ripiantare i suoi alberi, nonostante fossero ancora stati danneggiati da un incendio doloso, e di ritagliare, per sé e gli altri anziani, una piccola palestra all’aria aperta.

«Premetto che ho sempre documentato il mio lavoro su Facebook – spiega – tutti mi vedevano e nessuno mi ha mai mosso una critica o detto che non voleva che stessi lì. Ho lavorato per ricostruire il giardino e, in più, ho deciso di portare nel rondò, dove c’è anche una piccola grotta rudimentale, una cyclette per fare un po’ di moto. Era un attrezzo un po’ malandato ma si poteva pedalare. Era bellissimo stare all’aria aperta e poter fare un po’ di moto in uno spazio verde riqualificato».

Ma anche questa iniziativa sembra non essere piaciuta perché, nei giorni scorsi, qualcuno ha rubato la cyclette. Ma il ladro non ha potuto rubare il suo sogno.

«Purtroppo, qualcuno l’ha rubata qualche giorno fa – fa sapere – non so cosa se ne facciano di un attrezzo vecchio e malandato. Ma nonostante questo non mi perderò d’animo. Continuerò a curare quel piccolo angolo di verde e a sognare di fondare una palestra per gli anziani, all’aria aperta. Una palestra del pensionato dove potersi incontrare, stare insieme, fare un po’ di moto, in contatto con la natura».

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