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Insulti sessisti a una giornalista per i commenti sul Bari: «Una donna non può parlare di calcio?»

Una parte dell’articolo 37 della Costituzione si legge: “La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione”.

Puntualmente però nonostante le battaglie delle donne, continuano a verificarsi – puntualmente – episodi sessisti, di insulti e talvolta di minacce. L’ultimo è capitato a Stefania Di Michele, giornalista di TeleSveva, opinionista per la trasmissione sportiva “Chiacchiere da Bari“.

De Michele è stata attaccata perché rea, secondo alcuni telespettatori, di “aver dato alla piazza biancorossa una dose di responsabilità oltre a quelle del direttore sportivo Polito”.

«Quello che mi fa sorridere, e lo dico in senso ironico, è leggere certi commenti nel 2024», dice Stefania De Michele a “L’Edicola”. «Una donna non può esprimere il suo parere? Non può parlare di calcio? Certo che può! Non dovrebbe esserci distinzione di sesso e di altro. Come un uomo può cucinare e sono bravissimi, tutti possono fare tutto ed esprimersi nel rispetto del prossimo. Ho le spalle larghe e passerà anche questo. I commenti visibili a tutti, si riducono così ad un becero commento. Continuerò insieme a chi ci crede a combattere questo problema culturale».

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