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La protesta dei consumatori davanti alla Prefettura di Bari: «Meno Iva e bollette a rate. Governo, datti una mossa»

Le associazioni dei consumatori sono pronte a scendere in piazza per protestare contro il caro vita. Alla manifestazione, chiamata simbolicamente “Pentole vuote“, aderiscono tutte le principali associazioni presenti sul territorio. A Bari, l’appuntamento è davanti alla Prefettura, dove verrà presentato il documento in sei punti con proposte concrete per affrontare la grave crisi inflazionistica che, mese dopo mese, si sta ripercuotendo negativamente sui bilanci delle famiglie e delle imprese. «Ad aprile scorso le associazioni dei consumatori, per la prima volta, avevano già presentato richieste al Governo – spiega Angela Forcina della Lega Consumatori di Bari – La manifestazione di oggi è una ulteriore sottolineatura delle principali criticità da affrontare e dei passi che si possono fare per uscire dalla crisi».

Le associazioni hanno ripetutamente cercato un confronto, sulla base di proposte finalizzate alla riforma del sistema di determinazione dei prezzi dell’energia e dei carichi fiscali che li appesantiscono. «I dati Istat dell’ultimo trimestre non hanno fatto altro che confermare le nostre preoccupazioni, i numeri sono devastanti – commenta Antonio Pinto, avvocato e numero uno di Confconsumatori – Abbiamo pensato a questa giornata di protesta per cercare di risvegliare l’attenzione dei governanti sulla situazione. Chiediamo interventi specifici sui prezzi dei prodotti, soprattutto in riferimento alle fasce più deboli e ai redditi più bassi».
Tra le proposte, infatti, c’è quella di liberare il prezzo dell’energia (elettricità, gas e carburanti) dalle speculazioni, introducendo un criterio di calcolo dei prezzi che rispecchi l’effettivo costo di produzione. Per i carburanti si chiede inoltre di non applicare l’Iva sulle accise e di contingentarne il carico fiscale alla media europea. Contro il caro bollette, per le associazioni dei consumatori andrebbero invece riformati gli oneri generali di sistema, che comprendono voci ormai obsolete o ingiustificate, e abbassata l’Iva al 10% sulla totalità dei consumi di gas. Per i rappresentati dei consumatori, andrebbero poi rafforzati i compiti di sorveglianza e i poteri sanzionatori delle autorità indipendenti, allargandone il campo d’intervento e le funzioni di coordinamento delle istituzioni dello Stato preposte al controllo e alla repressione di abusi e speculazioni. A tutela delle fasce più deboli, la proposta è di migliorare gli accordi per la rateizzazione lunga delle bollette, anche tramite la creazione di una specifica garanzia creditizia pubblica. Definire la casistica di morosità incolpevole, allargandola alle difficoltà che hanno investito i nuclei familiari nell’ultimo periodo, anche ai fini dell’accesso al bonus sociale, stabilizzando l’innalzamento della soglia Isee a 12mila euro e aumentare anche il valore del bonus.

«Quello che il Governo ha fatto fino a questo momento non è sufficiente – aggiunge Angela Forcina – Si tratta di palliativi ispirati soltanto all’emergenza e temporaneamente efficaci, benché auspicati e condivisibili nell’intento di dar sollievo alle attività economiche e ai cittadini. La cosa interessante è che per la prima volta tutte le associazioni si sono unite per fare fronte comune».

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