Home Puglia Bari L’allarme dei sondaggisti dopo le bufere politico-giudiziarie: «A giugno fuga dalle urne»

L’allarme dei sondaggisti dopo le bufere politico-giudiziarie: «A giugno fuga dalle urne»

Le inchieste giudiziarie sui legami tra clan e politica e sul voto di scambio, oltre le polemiche per la presunta visita di Emiliano e Decaro alla sorella del boss Capriati, sortiranno un solo effetto: quello di allontanare gli elettori barese dalle urne. Ne sono convinti alcuni dei più autorevoli sondaggisti italiani che, in vista della tornata elettorale dell’8 e 9 giugno, hanno tentato di prevedere le conseguenze di quanto sta avvenendo nel capoluogo pugliese e dintorni.

Sostenitori di una possibile crescita dell’astensionismo sono soprattutto Roberto Weber dell’istituto Ixè e Renato Mannheimer di Ispo. Quest’ultimo, in particolare, è piuttosto scettico sulla possibilità di un travaso di voti tra centrosinistra e centrodestra vagheggiato da più di un esponente della maggioranza. «Tantissimo – osserva Lorenzo Pregliasco di YouTrend – dipenderà dal candidato scelto dalla destra, visto che per le amministrative la persona che si individua per fare il sindaco resta fondamentale». A sostegno della sua tesi, Pregliasco ricorda come Decaro, quando venne eletto sindaco nel 2019, riuscì a vincere con il 65%, mentre per le Europee, che si svolgevano nello stesso giorno come avverrà anche l’8 e 9 giugno prossimi, i partiti di centrodestra arrivarono in città intorno al 40%. In altre parole, secondo Pregliasco, «fu Decaro a essere votato un po’ da tutti» e quindi non solo dai suoi fedelissimi.

Per il centrosinistra, sempre secondo Pregliasco, potrebbe esserci anche un altro problema e cioè quello di passare agli occhi degli elettori come «una coalizione sempre più divisa e litigiosa». E «quando le campagne cominciano così – avverte il numero uno di YouTrend – si può ingenerare nell’elettorato la sensazione che l’esito del voto non sia poi così scontato». Secondo Weber, inoltre, il campo largo rischia di essere penalizzato dall’astensionismo anche perché «l’elettorato di centrosinistra è molto più sensibile alle notizie di inchieste o di possibili scandali» rispetto a quello del centrodestra che negli anni si è rivelato «meno permeabile» a questo genere di vicende. Pregliasco, comunque, è convinto che il centrosinistra sia favorito ed è più scettico sull’astensionismo: «Il voto per le europee sarà trainante anche se scandali e questione etica sono i principali motivi di disaffezione per la politica».

E la destra? A parere di Nicola Piepoli, anche a Bari potrebbe confermarsi «la tendenza, ormai piuttosto radicata a livello nazionale, dalle politiche ad oggi, di votare per il centrodestra». A prescindere da quanto accada in città.

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