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Menez calvario finito. Il Bari ora spera nel rilancio e si affida ad Aramu

La storia è perfettamente in tema pre pasquale: si è chiuso il “calvario” di Jeremy Menez. Una vera e propria “via crucis”, durata otto mesi. Tra speranze disattese, illusioni e molteplici sofferenze, è terminato ieri il rapporto tra l’attaccante francese e il Bari. Un addio ufficializzato dal solito scarno comunicato adottato in casi simili nel mondo del calcio e pubblicato sul portale web del club biancorosso, con tanto di augurio finale di buona fortuna in lingua francese: «Ssc Bari rende noto di aver trovato l’accordo per la risoluzione consensuale del contratto che legava il fantasista francese Jeremy Menez al Club biancorosso. A Jeremy i migliori auguri possibili per un pieno recupero fisico e per un futuro denso di soddisfazioni, sportive e non». Alla fine i dolori accusati al ginocchio destro hanno battuto la voglia del 36enne transalpino di stringere i denti per dare una mano, costringendo alla resa il calciatore, che dunque saluta Bari con tre mesi di anticipo rispetto alla scadenza naturale del suo contratto. Una vicenda dal retrogusto amaro e dalle mille sfaccettature, che fotografa tutti i tratti di una stagione iniziata male e proseguita peggio.

L’arrivo in pompa magna

«Welcome Houdini». Con questo messaggio il club pugliese il 19 luglio 2023 aveva accolto Menez, fresco di svincolo dalla Reggina. Insieme alla scommessa Nasti e all’esordiente Faggi (ceduto a gennaio dopo una sola presenza) l’ex Psg ha rappresentato l’unica vera certezza presente nel ritiro di Roccaraso, nell’ambito di un mercato estivo ad andamento lentissimo. «È una star, ancora in grandissima forma, reduce da un gran campionato, che ha deciso di venire Bari», l’investitura entusiasta del presidente Luigi De Laurentiis, echeggiata tra i monti dell’Alto Sangro in data 25 luglio. Parole pregne di orgoglio, ma poi prese a cazzotti da un destino crudele, che già il 18 agosto ha messo in salita il campionato dei biancorossi. Menez, entrato al 15esimo minuto del secondo tempo nella gara di esordio in serie B al “San Nicola” contro il Palermo, durante un contrasto di gioco subisce un colpo durissimo al ginocchio destro. Stoicamente resta in campo per aiutare i compagni, rimasti in doppia inferiorità numerica, a difendere il pareggio. Tre giorni dopo il match arriverà la doccia gelata: «Rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro». Dopo soli 29 minuti Menez dice addio alla stagione per andare sotto i ferri. Il Bari nella prima gara perde non solo il francese, ma un altro pilastro dell’attacco, Diaw, vittima di un problema muscolare.

Il recupero lampo

L’ex Milan mette in pratica le dichiarazioni rese ai canali ufficiali del club, salutando i tifosi: «Grazie per l’affetto, ci vediamo prestissimo». Operato il 30 agosto a Foggia dal dottor Ippolito, medico e chirurgo ortopedico del Bari, il francese inizia immediatamente il suo percorso di riabilitazione. La grande forza di volontà del calciatore, insieme all’utilizzo di una tecnica operatoria volta a favorire un recupero più rapido, consente a Menez di tornare in squadra nel giro di tre mesi e mezzo. Dopo aver saltato 14 gare, a soli 101 giorni dall’intervento viene convocato per Bari-Sudtirol, partita in calendario il 9 dicembre. Salta la trasferta a La Spezia. Si rivede in occasione di Bari-Cosenza, facendo il suo ritorno in campo, giocando gli ultimi 6 minuti.

La grande illusione

Sembra fatta. Il Bari, allenato da Marino, che nel frattempo aveva preso il posto di Mignani, crede nella possibilità del pieno apporto di Menez in vista del girone di ritorno, per tentare la scalata in classifica. La gara di Santo Stefano contro la Sampdoria al Luigi Ferraris sembra confermare le buone sensazioni. Il 36enne entra nella ripresa, con un impatto devastante: ripartenza mortifera e assist per il momentaneo vantaggio firmato da Sibilli. L’apoteosi? Macché. Nel recupero Menez si fa espellere per proteste, saltando la prima gara del girone di ritorno con la Ternana. Un segno premonitore di ciò che sarebbe accaduto di lì a poco.

Bandiera bianca

Menez si rivede nel 2024 solo il 21 gennaio, per Ascoli-Bari (2-2). Il minutaggio va in crescendo. Tre gare consecutive da titolare, con Palermo, Lecco e Feralpisalò. In tutto sette presenze di fila, senza però lampi di genio, lasciando la sensazione che la corsa di Marassi fosse stata, purtroppo, solo una fiammata. Il resto è storia recente, appesantita dai soliti maledetti dolori al ginocchio: panchina nella gara casalinga con lo Spezia e due mancate convocazioni, Venezia-Bari e Bari-Sampdoria. I blucerchiati, come fosse un copione di un destino crudele e beffardo, hanno indotto prima un effimero battito di speranza e poi l’ultimo respiro, sublimando un’avventura segnata fatalmente ancor prima che cominciasse. L’addio del francese permetterà ora di inserire in lista Aramu. Il Bari spera di risorgere anche grazie all’attaccante piemontese.

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