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Monopoli, con “Copacabana” va via un altro pezzo di storia. Nell’area sorgerà un hotel di lusso

Se ne va definitivamente un altro pezzo di storia imprenditoriale monopolitana, quella che entra prepotentemente nella vita di una città e ne rappresenta per anni un punto di riferimento importante e spesso imprescindibile. Sono iniziati in questi giorni i lavori di abbattimento della nota ormai ex sala ricevimenti “Copacabana”, da tempo inattiva e già venduta dai suoi proprietari.

Copacabana si contraddistingueva nel panorama delle sale ricevimenti monopolitane per due aspetti che la rendevano preziosa: il primo era la vicinanza al mare, su cui la pineta ombrosa si affacciava grazie ad una bella e ampia terrazza, adatta a buffet serali e taglio della torta, nonché ai riti civili; il secondo aspetto era il gran cuore e la grande esperienza della famiglia Puteo che dagli anni ‘50 si occupava di ristorazione e banchetti di nozze.

Nel luglio del 2021 era venuto a mancare all’affetto dei suoi cari Nicolò Puteo, noto a tutti come Lillino, persona perbene, elegante, educata che rendeva qualsiasi ricevimento un giorno indimenticabile. Imprenditore lungimirante, che con il suo stile e il suo immancabile sorriso era diventato un punto di riferimento non solo per le coppie di sposi, ma anche per le diverse ricorrenze: indimenticabili resteranno anche le Feste dell’Emigrante volute anni fa dall’amministrazione comunale. Con l’abbattimento della struttura, se ne va, anche dal punto di vista materiale e non solo spirituale, un altro pezzo di una Monopoli sempre più lontana nei ricordi e sempre più diversa da quella attuale.

Cosa verrà al suo posto? Al momento non è dato saperlo, anche se le voci si rincorrono e si parla della realizzazione di una struttura ricettiva di altissimo livello. Quella in questione è un’area di grande bellezza paesaggistica che si affaccia sul mare e su “Cala Tre Buchi”, formata da alcune deliziose “calette”, tra le poche spiagge ad essere ancora libere a Monopoli, molto frequentate d’estate da monopolitani e turisti. Nell’area insiste, inoltre, anche l’ex-Cpr “Colonia Divagno” (ex centro Asl per le riabilitazioni), ormai in degrado e acquistato da privati. Non è escluso che anche quest’ultimo possa rientrare sempre nel progetto della mega struttura ricettiva e ormai i tempi sembrano maturi e di sicuro tra non molto tempo si potrebbe vedere qualcosa di più concreto. Non mancano le preoccupazioni di molti cittadini che temono di vedersi sottratte le ultime spiagge libere dall’ennesima concessione, con il mare che ormai sta diventando sempre più un lusso per pochi e un miraggio per molti così come le abitazioni per residenti, fagocitate dallo sviluppo di un turismo ormai sempre meno sostenibile.

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