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Sterpaglie e locali chiusi: il waterfront, simbolo della rinascita di San Girolamo, non è pronto per l’estate

Quasi 16milioni di euro, una struttura esemplare, un progetto storico, conditi a tanta voglia di rinascita, non sono riusciti ancora a rilanciare il quartiere di San Girolamo. Il rione a nord di Bari è alle porte di quella che si prospetta essere un’altra estate dalle speranze perdute e dalle promesse disattese. E anche la sua opera simbolo, il waterfront, e la “piastra” che avrebbe dovuto ospitare locali, bar e ristoranti, “dormono” al soffio del vento che spira leggero da oriente.

Percorrere il waterfront nella sua interezza significa rendersi conto di quello che questa grande opera avrebbe potuto rappresentare per il quartiere. Le saracinesche abbassate sono pressoché tutte. Chiudere gli occhi, mentre si ascolta il rumore delle onde, aiuta a immaginarle aperte ad accogliere clienti, turisti e passanti, ma anche solo a illuminare questo tratto di costa. Ma potrebbero restare chiusi anche quest’estate. Un primo segnale che qualcosa non fosse andata nel verso giusto è arrivato proprio lo scorso anno quando andò deserto il bando per l’assegnazione dei locali. Per quest’anno, la procedura è ancora in corso, ma la struttura, sia per la vicinanza con il mare e l’azione usurante dell’umidità, sia perché lasciata per troppo tempo vuota, versa in evidente stato di degrado. Deserto tra i locali, un silenzio assordante che assale, poche persone in giro. Ma a guardar bene, qualche essere vivente c’è: la erbe infestanti che crescono tra le fessure della pavimentazione. Che, in alcuni casi, hanno raggiunto anche un’altezza emblematica dei mancati interventi di manutenzione. Le stesse saracinesche, praticamente immobili da quattro anni, sono state consumate e ossidate dal vento, dall’umidità, dalla pioggia. Chi può viene a farsi una passeggiata, soprattutto nel fine settimana, in questa cattedrale nel deserto, ma non ha un posto dove fermarsi a bere o stuzzicare qualcosa. Certo, l’impatto della struttura, gigantesca, green e capace di offrire panorami mozzafiato, non lascia indifferenti. Ma stenta ancora, anzi, non ha mai iniziato, a produrre vera ricchezza per un quartiere che, invece, rimane in buona parte privo di alcuni servizi essenziali, come le tante altre periferie del capoluogo pugliese.

Il Comune ci sta riprovando, con un nuovo bando indetto qualche settimana fa, a dare vita e luce alla piastra. Che vale la pena recuperare e rivalorizzare per evitare che le tante opere compiute, e inaugurate nel 2019, si rivelino inutili. Si va dalla piazza sul mare, 8mila metri quadrati di estensione su due livelli, con 600 posti a sedere fronte mare e 2mila 500 metri quadrati destinati a locali commerciali. Ma ci sono anche i mille posti auto di prossimità, la pista ciclabile, i 100 alberi, le 10mila piante che avrebbero dovuto, nelle migliori intenzioni, aiutare la rinascita del quartiere. Nei giorni scorsi, sono iniziate anche le operazioni di ripascimento della costa, consumata dalle numerose mareggiate dell’inverno e che si sono protratte in questo maggio particolarmente tempestoso. Una “ricarica” di ciottoli, che dovrebbe allargare la costa dando la possibilità a più gente di farsi il bagno in questo tratto dell’Adriatico. Perché, se a San Girolamo c’è una cosa certa, questa è il mare, che non ha bisogno di essere affidato, affittato, appaltato. Il resto è un “di più” di cui i residenti sono ancora in attesa, ma è proprio quel quid che potrebbe rilanciare il quartiere. Una volta per tutte.

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