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Un anno di guerra in Ucraina, monsignor Satriano: «Bari sia spazio vitale per il dialogo e la pace»

«Ad un anno dal 24 febbraio scorso, in Ucraina le sirene continuano a suonare. Ancora una volta un fratello ha alzato la mano contro il fratello e ne è scaturita una drammatica scia di morte, che non accenna a diminuire e di cui non si scorge, all’orizzonte, una via di soluzione». Comincia così la riflessione di monsignor Giuseppe Satriano, Arcivescovo della diocesi Bari-Bitonto, ad un anno esatto dall’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina, cominciato il 24 febbraio 2022.

Satriano ricorda «la forza dirompente del sogno di Isaia che, a distanza di millenni, profuma ancora di speranza: “Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci; una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione, non impareranno più l’arte della guerra”». Poi l’invito alla città di Bari a «non dimenticare la “vocazione” storica e geografica ad essere, nel Mediterraneo, spazio vitale per il dialogo e la pace. Proprio in questi giorni – scrive Satriano – ricorre il terzo anniversario di un memorabile e significativo incontro tenutosi a Bari dal 19 al 23 febbraio 2020, di cui furono protagonisti i Vescovi rappresentanti delle Conferenze episcopali dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e delle Chiese cattoliche orientali del Medio oriente. Papa Francesco, concludendo l’incontro, espresse con forza il ruolo della nostra città come luogo fecondo e generativo di dialogo e di unità nella Chiesa e nel Mediterraneo», ricorda l’arcivescovo di Bari-Bitonto.

Un appello, quello di Bergoglio, che la diocesi, «insieme a tutta la Puglia, balcone sul Mediterraneo», non può e non deve lasciar cadere nel vuoto, sottolinea monsignor Satriano: «La nostra fede ci dice che proprio nell’oscurità più tetra e nei luoghi apparentemente più privi di speranza possono rifiorire la speranza e la pace. Arrendersi alla logica della guerra talvolta sembra inevitabile, tuttavia non possiamo rimanere a guardare e, accanto al meraviglioso impegno di accoglienza e sostegno alle popolazioni colpite, siamo chiamati a mettere in campo un impegno di carattere culturale che aiuti noi e le generazioni che si affacciano sul palcoscenico della storia, a meglio interpretare e gestire il proprio impegno civico: la speranza non viene da eventi futuri ma nasce nel cuore dell’uomo».

E proprio a dialogo, inclusione e pace sarà dedicata la giornata di riflessione in programma per il prossimo 14 marzo a cura della Facoltà Teologica pugliese e dell’Università degli studi di Bari “Aldo Moro” a cui parteciperanno il presidente delle Cei, cardinale Matteo Zuppi, e altri uomini di Chiesa.

«La guerra è e rimane una follia e “non c’è alternativa alla pace per nessuno”, come ricordava Papa Francesco a conclusione dell’Incontro dei Capi delle Chiese e delle comunità cristiane del Medio Oriente, tenutosi a Bari il 7 luglio 2018», continua monsignor Satriano. Parole, quelle del papa. «che suonano di drammatica attualità, non solo in Ucraina ma anche in tutti quei luoghi del mondo in cui vi sono guerre sanguinose e spesso dimenticate. Tutto questo non può lasciarci indifferenti. Deve muovere, invece, i nostri cuori e i nostri passi perché sempre più possiamo riscoprirci operatori di pace, sapendo disarmare l’inimicizia e divenendo coscienza critica della storia», conclude l’arcivescovo della diocesi di Bari-Bitonto.

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