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Valanga Pd nel Consiglio comunale di Bari: dieci seggi. Il risiko delle possibili nomine

Saranno i tempi supplementari a decretare il dopo Decaro al comune di Bari con una partita che da ore ormai sembra avere un pronostico scontato, uno fisso per Vito Leccese.

Il centrosinistra, infatti, sulla carta conta circa il 70 per cento dell’elettorato barese, così come hanno registrato le urne fra sabato e domenica scorsi, regalando a Vito Leccese un 48,5 per cento, ad un passo dalla vittoria in prima battuta, insieme a Michele Laforgia che, pur restando fuori dai giochi ha raccolto un dignitoso 21 per cento, lasciando al centrodestra, con il candidato sindaco Fabio Romito il 30 per cento.

I seggi da attribuire

E così, se al ballottaggio dovesse confermarsi la vittoria di Leccese la maggioranza, premio compreso, potrà contare su 22 seggi contro 14 delle minoranze. In dettaglio il Pd, complice lo tsunami Decaro, è il primo partito con ben dieci consiglieri comunali eletti, sette in più di cinque anni fa.

La più votata

La più suffragata è Elisabetta Vaccarella, 3931 voti, segue l’assessore uscente Pietro Petruzzelli, 1000 in meno, a scendere Leonetti, 2200, l’assessora uscente Paola Romano 1800, Giovanna Salemmi 1700, il presidente del consiglio comunale Michelangelo Cavone 1400, il consigliere Domenico Scaramuzzi 1370, Antonio Bozzo 1298, il capogruppo uscente Marco Bronzini 1290 e il consigliere Nicola Amoruso 1200.

Il secondo posto

In seconda piazza c’è, guarda caso, Decaro per Bari, la civica dell’ex sindaco che in caso di vittoria di Leccese incasserebbe cinque posti in consiglio. Gli assessori uscenti Vito Lacoppola 2100 voti e Carla Palone, 1700, il consigliere Nicola Loprieno 1200, seguiti da Angela Perna ed il quinto seggio al sindacalista Piero Albenzio, presenza storica di palazzo Dalfino che taglierebbe il prestigioso traguardo del quarto mandato consecutivo, un record.

Con Leccese sindaco

La lista Con Leccese sindaco, invece, incassa tre seggi che andranno rispettivamente a Romeo Ranieri (1700), Nicoletta Milone (1290), Francesco Giannuzzi (1142). Entreranno in Consiglio, per aver superato la soglia di sbarramento del 3%, anche le liste di Leccese Sindaco e di Progetto Bari. La prima è guidata da Pierluigi Introna che resterà in consiglio comunale. Progetto Bari esprimerà l’ex presidente del cda della partecipata barese Rete Gas Diego De Marzo con 801 e, da ultimo Noi Popolari che porta in consiglio Claudio Schirone (1019).

Le minoranze

Come detto, sono 14 i posti per le minoranze e di cui sette al centrodestra e cinque alla coalizione Laforgia. I due candidati sindaco, Romito e Laforgia, entrano di diritto, a seguire per il centrodestra tre posti per Fratelli d’Italia con Giuseppe Viggiano (1308) consigliere uscente, seguito da De Marzo (1058) e Antonio Ciaula (1040), fuori dai giochi Irma Melini. L’imprenditrice Valeria Amoruso, con 917 voti, è la consigliera eletta per Romito Sindaco. L’Udc riconferma il consigliere Neviera (884) e Forza Italia vede svettare Giuseppe Carrieri con 666 voti.

I seggi di Laforgia

Per Laforgia Sindaco, oltre a Victor Laforgia (733) scatterebbe Giovanni Moretti (530) ed il Movimento 5 stelle che riconfermerà Antonello Delle Fontane (846). Mentre Bari Bene Comune riporterà in consiglio Francesca Bottalico con 1372 preferenze. Fuori dai giochi l’assessore uscente Ines Pierucci, la cui lista non raggiunge il quorum e l’avvocato Salvatore Campanelli, lista Con, ma anche Alessandra Anaclerio, figlia di Nino Anaclerio, leader politico dell’area di centrosinistra, eletta nel 2019 con 1.538 voti.

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