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Vasco infiamma Bari: tripudio al “San Nicola” per il primo dei quattro concerti del Komandante – VIDEO

L’ha fatto ancora. Le premesse c’erano tutte, ma l’abbraccio che Bari ha riservato alla prima data pugliese del tour di Vasco Rossi rimarrà qualcosa di indimenticabile. L’attesa è stata stancante, a tratti snervante. Code, mancamenti momentanei, l’impazienza di chi ha aspettato questa notte a lungo. Un palco immenso. E poi arriva lui. Un boato che disorienta, fuoco, fiamme, qualche sottile frecciatina politica e tanto rock. Vasco ribelle, Vasco nostalgico, Vasco in gran forma. C’era chi si faceva il segno della croce all’attacco di ogni pezzo, chi scoppiava in lacrime. Altri si baciavano e basta. Altri ancora urlano le canzoni verso il palco, braccia al cielo, occhi chiusi, oppure se le cantano felici in faccia, come a dirsi l’un l’altro una verità imprescindibile, sacra. L’odore è un misto di sudore e fumogeni che bruciano, la temperatura è bollente, e lo sarebbe stata anche senza il caldo umido che ha accompagnato la serata.

La scaletta

«Sarà una scaletta molto social, nel senso di sociale, una scaletta forte che parla del momento drammatico che viviamo», ha detto Vasco Rossi nei giorni scorsi. Amen. Nel mezzo poche pause, e tante canzoni che non riproponeva da tanto come “Coca-cola”, “La strega” e “Jenny è pazza”, oltre ad un medley frizzante, cantatissimo. Meno spazio invece per successi più recenti come “Vivere” o “Un senso” per buona pace di chi si aspettava di trovarle in scaletta. Il momento più struggente del concerto è Sally, il cantante sembra commosso, poi sul palco posa da rockstar, ma si scherza, e si capisce facile. Al suo fianco, immancabile, il fedele chitarrista Stef Burns. Il musicista americano ha fatto vibrare lo stadio con i suoi assoli magnetici e le note iconiche che l’hanno fatto conoscere al grande pubblico italiano. Nato in California, classe ‘59, fin da bambino ha mostrato la sua grande passione per la musica, a sette anni ha ricevuto in regalo la sua prima chitarra elettrica e in quarta elementare ha formato la sua prima band. La sua carriera professionale è cominciata nel 1979 con gli Omega: da allora Burns ha collaborato con tanti artisti di fama internazionale, tra cui Michael Bolton, Berlin, Sheila E., Alice Cooper e Huey Lewis and the News. Dal ’95 fa parte della band del Komandante che, stregato dalle sue abilità non se n’è più voluto privarsene.

La canzone

Magistrale l’interpretazione di “Albachiara”. Pubblicata nel ‘79, inserita nel secondo album del cantautore emiliano è diventata leggendaria nell’immediato, conquistando una generazione intera di ascoltatori. Singolo iconico, tra i brani più famosi nella storia della musica italiana, scritta sulla scia dell’ispirazione dettata dall’immagine di una ragazza, sua vicina di casa, che ogni giorno prendeva l’autobus per andare a scuola. La Zecca di Stato ha deciso qualche mese fa di dedicare una moneta da cinque euro, ideata da Silvia Petrassi, a alla canzone. Questo è Vasco, uno che sposta gli equilibri, che vince a prescindere. Intercettando qualcosa, trasversale alle generazioni, eterno. Pioniere costante della contemporaneità. Con all’attivo un curriculum di trentaquattro album, di cui diciotto in studio, undici dal vivo e cinque raccolte ufficiali, oltre a due EP e un’opera audiovisiva. Più di centonovantadue canzoni complessive. Monumentale. Ancora tre gli appuntamenti che lo vedranno impegnato nel capoluogo pugliese: oggi, sabato e domenica, sempre al San Nicola.

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