Home Puglia BAT Asl Bat, sotto l’albero i contratti a tempo indeterminato: stabilizzati 181 dipendenti

Asl Bat, sotto l’albero i contratti a tempo indeterminato: stabilizzati 181 dipendenti

Un mix di emozioni intense, frutto di un lungo percorso caratterizzato da incertezze e sacrifici: sono quelle che hanno acceso i volti dei 181 i dipendenti della ASL Bt che hanno maturato i requisiti per la stabilizzazione, come sancito dalla delibera 2056 del 15 dicembre scorso, e che ieri hanno firmato l’atteso contratto a tempo indeterminato nella sede in via Alcide De Gasperi alla presenza della Direttrice Generale ASL Bt Tiziana Dimatteo.

Il personale che ha maturato i requisiti per la stabilizzazione appartiene a diverse categorie professionali: infermieri, tecnici di radiologia, amministrativi, operatori sociosanitari-sanitari, medici appartenenti a diverse specialità cliniche, biologi, farmacisti, ostetriche, veterinari.

In 157 prenderanno servizio a tempo indeterminato il primo gennaio 2024 perché già in servizio mentre in 24 prenderanno servizio in una fase successiva poiché non in attività in questo momento: di questi 6 saranno stabilizzati a seguito di prova selettiva. «Per noi è un giorno di festa – ha commentato la dott.ssa Dimatteo – perché possiamo arricchire il nostro patrimonio di risorse umane con 181 professionisti, che in questi anni si sono dedicati ai pazienti anche durante il periodo del covid e che oggi finalmente, con questo contratto a tempo indeterminato, potranno avere una maggiore stabilità professionale e contribuire alla crescita dell’offerta sanitaria di questa azienda. Questo ci consente di non disperdere competenze, professionalità e conoscenza. A tutti loro vanno i nostri migliori auguri di buon lavoro».

La gratificazione è emersa palpabile, manifestandosi attraverso una soddisfazione personale e professionale: «L’ottenimento di un contratto stabile – ha commentato uno degli infermieri stabilizzati – nel mio caso, e non solo, si traduce in un sollievo tangibile, perché elimina la costante preoccupazione legata alla precarietà occupazionale. Questa stabilità favorisce un clima lavorativo più sereno, permettendo a tutti noi del personale di concentrarci maggiormente sulle cure ai pazienti. L’esperienza accumulata durante gli anni di servizio precario, soprattutto durante l’intenso periodo dell’emergenza Covid, è diventata per noi un bagaglio di competenze che contribuisce al benessere della comunità e alla crescita individuale».

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