Home Puglia BAT Barletta, caso Cilli: nelle telecamere racchiusa la verità?

Barletta, caso Cilli: nelle telecamere racchiusa la verità?

Gianni Spoletti, il criminologo chiamato in causa dall’avvocato Michele Cocchiarole, legale della famiglia di Michele Cilli, da ieri è consulente di parte in seguito alla richiesta presentata in Procura, a Trani, ed ora entrerà nel vivo della vicenda e collaborerà con gli inquirenti nell’indagine e nelle ricerche del giovane barlettano scomparso tra il 15 e il 16 gennaio scorsi a Barletta.

È stato lui stesso ad annunciarlo alla presenza di alcuni giornalisti. Il dottor Spoletti proverà a far luce su come le attività di ricerca sono state messe in campo sino ad ora, compito già annunciato all’inizio di questa settimana dall’avvocato Cocchiarole. «La famiglia del ragazzo vuole sapere solo la verità», ha detto Spoletti, «ho il dovere deontologico di sperare nel ritrovamento di una persona ancora viva, ma dobbiamo anche aspettarci che non sarà così, la famiglia è pronta anche da questo punto di vista. Ora però cerchiamo verità».
Il criminologo da oggi entrerà a fondo nelle dinamiche dell’indagine del 24enne allontanatosi la sera del 15 gennaio in auto, la Golf nera di un suo conoscente, mentre si trovava ad una festa e senza far più ritorno. Il dottor Spoletti ha le idee chiare su come procedere: «Ripartiremo da zero, da quella serata, da quel punto in cui Michele è stato visto l’ultima volta. Vogliamo far luce sui suoi ultimi movimenti. Facendo un giro per Barletta ho notato che ci sono molte telecamere, voglio vedere cosa hanno ripreso». Approfondire dunque le dinamiche di quella sera, ma non solo. Quanto alla persona con cui il ragazzo si è allontanato quella sera ha sottolineato «non spetta a me occuparmi di questo, saranno le autorità competenti a farlo». Il criminologo quindi si occuperà degli aspetti tecnici delle indagini e ha aggiunto che metterà sotto la sua lente di ingrandimento anche i giorni precedenti vissuti dal ragazzo, e per farlo chiederà di analizzare la tracciabilità del telefono che Michele ha lasciato quella sera insieme al giubbotto nella sua macchina, rimasta parcheggiata nei pressi del locale dove si trovava con amici la sera della sua scomparsa. Il criminologo ha poi confermato il rinvenimento di tre taniche di acido muriatico in un prato a sud di Barletta, dopo una segnalazione, ma è ancora presto per capire se hanno a che vedere con la vicenda. Gli inquirenti le stanno analizzando.
Alla domanda riguardante i risultati delle analisi fatte sulla Golf nera posta sotto sequestro dalle forze dell’ordine, Spoletti ha risposto: «Non abbiamo ancora i risultati. In ogni caso grazie alle telecamere sparse per la città potremmo cominciare a non parlare solo di ipotesi». Il lavoro del criminologo, concretamente, è appena iniziato e già da oggi informerà la Procura della Repubblica di Trani, che coordina le indagini, su ogni possibile dettaglio che verrà alla luce. Intanto ieri le ricerche di Michele Cilli proseguono.
Il piano provinciale per le persone scomparse va avanti. In mattinata gli agenti della Questura Bat sono stati coadiuvati dai volontari delle Misericordie e dell’Anpas, insieme agli Operatori Emergenza Radio. Perlustrata la litoranea di Ponente “Pietro Mennea”, le aree rurali della parte più interna, sino ad arrivare a cavità e pozzi sotterranei con il supporto degli speleologi del Soccorso Alpino. Anche in località Fiumara continuano le ricerche sempre con cani molecolari, droni e sommozzatori per zone attraversate dal fiume Ofanto. Ieri pomeriggio in Prefettura Bat, a Barletta, si è riunito il Comitato per la Sicurezza in cui si è parlato di diversi argomenti, tra cui quello della scomparsa di Michele Cilli. Un momento per fare il punto sull’andamento delle indagini. Ormai le speranze di ritrovare vivo Michele Cilli sono pressoché estinte. «La famiglia – hanno ribadito l’avvocato Cocchiarole e il criminologo Spoletti – adesso vuole la verità».

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