Home Puglia BAT Barletta, è allarme polveri sottili. Parla l’ambientalista Cascella: «Serve monitorare»

Barletta, è allarme polveri sottili. Parla l’ambientalista Cascella: «Serve monitorare»

Il livello di inquinamento a Barletta è preoccupante, lo dimostra un recente report di Legambiente Puglia. A parlarne è l’ambientalista Daniele Cascella nonché membro della rete “Uniti per l’Ambiente”.

Qualè la cronistoria della centralina di via dei Pini, prima dov’era?
«Si tratta della seconda centralina mobile, la prima è in via Trani. Fu acquistata dal comune nel 2018 (e gestita dall’Arpa) per un importo di circa 140mila euro Inizialmente fu posizionata nel parcheggio di via L. da Vinci poi in via Dimiccoli (nel piazzale della scuola R. Moro) dopo, doveva essere posizionata nel quartiere Borgovilla ma la centralina a settembre scorso scomparve improvvisamente e fu ritrovata a dicembre, da allora è collocata nell’area di pertinenza della scuola di via dei Pini (dunque Borgovilla) ma non è funzionante».
Con la determina del 7 febbraio si evince che è di 6.588mila euro l’ammontare che sarà corrisposto alla municipalizzata Barsa per la realizzazione di un collegamento elettrico affinché la centralina rifunzioni. Cosa ne pensa? La cifra è consona?
«Sono contento, come accennavo sopra, è stata una lotta anche nel ritrovarla, allorquando non rispondeva nessuno né dal Comune né dall’Arpa, è stata ritrovata grazie all’interesse dei cittadini. La centralina non funziona da luglio. Non sono un tecnico e non so valutare la cifra. Essendo una centralina mobile, con la sua mobilità, sarebbe stato facile collocarla nei pressi di una fornitura di corrente piuttosto che predisporre dei lavori ad hoc per approvvigionarla. Spero che la prossima volta si trovi un luogo che non necessiti di lavori straordinari per fornire corrente elettrica»
C’è una sede provinciale Arpa a Barletta, perché non sollevare qui eventuali problematiche attinenti l’uso e la collocazione delle centraline fisse e mobili?
«Perché non c’è uno sportello, non riceve il pubblico, pertanto dobbiamo confrontarci solo con la sede regionale di Bari. Barletta è molto inquinata, nel suo ultimo report Legambiente la colloca come la città pugliese con il maggior livello di Pm10 (più di Taranto) avendo superato i limiti consigliati dall’Oms, mentre in termini di Pm2.5 Barletta, Andria e Bari superano i livelli di Taranto andando oltre (anche in questo caso) i limiti dell’Oms. Se ci fosse uno sportello Arpa potremmo trovare soluzioni in merito ai problemi legati all’inquinamento causato dal traffico e dalle industrie, senza dimenticare i dati allarmanti emersi nel luglio scorso dopo lo studio condotto dal dottor Di Ciaula sulle unghie dei bambini.»
Le centraline potrebbero essere utili per scongiurare ulteriori peggioramenti dei livelli Pm10. Come?
«Certo, ma devono essere funzionanti. Ad esempio la terza centralina posta in via P. Ricci (zona 167) è spenta da luglio. Ovvero: il cementificio Buzzi ha sospeso la sua attività per alcuni mesi a causa di lavori di manutenzione, se fosse stata attiva la terza centralina avremmo avuto un confronto tra i dati emersi con la Buzzi “accesa” e quelli emersi quando “spenta”. Nei report scorsi, Arpa ha rilevato che la centralina di via Trani funzionasse in maniera discostante a causa di un altrettanto discostante collegamento elettrico ma al riguardo non si conoscono i responsabili. La classe politica con Arpa e con la cittadinanza dovrebbero porre delle soluzioni in base ai dati forniti dalle centraline, ad esempio rivedendo un piano traffico oppure fare in modo che i cittadini prendano meno l’auto; le centraline sono importanti perché danno i primi segnali sull’aria che respiriamo».

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