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Pupi Avati si racconta a Trani: il regista ospite per una “serata d’autore” a Palazzo delle Arti Beltrani

Sarà una serata d’autore quella che attende il pubblico, martedì prossimo, a Palazzo delle Arti Beltrani a Trani. A raccontarsi sarà Pupi Avati, uno dei più apprezzati registi italiani, in un dialogo con Fabrizio Corallo che si terrà nella Corte Davide Santorsola.

Pensato per condurre gli spettatori in un percorso sospeso tra emozione, suggestione e divertimento, sulla strada della vita artistica del regista emiliano costellata di film che hanno raccontato l’Italia e il suo costume, in talk sarà un “viaggio” nel ricco percorso artistico di Pupi Avati e dei suoi successi tra cinema, tv e l’altra sua grande passione, la musica con il suo inseparabile clarinetto.

Uomo d’altri tempi, colto, ironico, enciclopedico, con un’esperienza artistica e di vita nel mondo del cinema lunga più di 50 anni – il suo primo film Balsamus è del 1968 -, come pochi ha raccontato l’Italia e il suo costume spesso attraverso un cinema minimale fatto di storie con la esse minuscola, di provincia, magnificate dalla sua arte a paradigma italiano. Il cineasta, 85 anni il prossimo 3 novembre, vincitore di tantissimi premi e reduce dal successo dei suoi ultimi due film “Dante” (2022), che narra la vita del poeta Dante Alighieri raccontata da Boccaccio, e dell’autobiografico “La quattordicesima domenica del tempo ordinario” (2023), interpretato da Gabriele Lavia, Edwige Fenech, Massimo Lopez e Lodo Guenzi, si racconterà al pubblico.

Il maestro conosce bene la Puglia, avendola eletta a suo set privilegiato per alcune scene de “I cavalieri che fecero l’impresa” e per aver girato tra Fasano, Torre Canne e Monopoli il film “La seconda notte di nozze” con Antonio Albanese, Katia Ricciarelli e Neri Marcorè.

Avati è uno dei più poliedrici registi italiani, oltre che capace di passare dall’horror-gotico (Il signor diavolo) all’epico (I cavalieri che fecero l’impresa), dal dramma (Regalo di Natale, Il papà di Giovanna) alla commedia (Gli amici del bar Margherita).

Un racconto per parole di uno dei più apprezzati registi italiani, con 54 film al suo attivo, consapevole che nessuna forma d’arte come il cinema possa colpire la coscienza, scuotere le emozioni e raggiungere le stanze segrete dell’anima.

Una serata cucita ad arte per il pubblico, a cui si potrà partecipare gratuitamente con prenotazione obbligatoria al link: https://forms.gle/RkMNEqnT1wP21XWX9.

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