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Brindisi, l’appello al neo sindaco Marchionna: «Subito un piano industriale per rilanciare l’occupazione»

Rilanciare il settore industriale e, di conseguenza, le opportunità di occupazione diretta e indiretta: ecco l’appello che i segretari generali territoriali della Cisl, Gianfranco Solazzo, e della Femca Cisl, Marcello De Marco, lanciano al neo-sindaco brindisino Pino Marchionna che, proprio in queste ore, è impegnato nella definizione della sua squadra di governo. «Occorre una visione condivisa di sviluppo industriale in un contesto nel quale sono troppe le imprese che si dibattono in situazioni difficili, a partire dal settore farmaceutico già fiore all’occhiello del territorio ma che da un anno accusa gravi difficoltà di rilancio, a causa di un mercato caratterizzato dalla concorrenza di India e Cina».

Quanto alle vertenze di settore, Marcello De Marco richiama «lo stato di agitazione che insiste in Euroapi, legato anche agli ultimi incontri sindacali non soddisfacenti presso Confindustria» e pertanto, a suo parere, «preoccupa la tenuta di uno stabilimento che, per dimensioni e organici, necessita di volumi produttivi e di una autonomia di approvvigionamento che rientrano a pieno titolo negli interessi anche del nostro Paese oltreché del nostro territorio».

Nel contempo, come rileva il segretario generale territoriale Femca Cisl, «sono in sofferenza tutte le aziende energivore, premesso che la chimica di base ha bisogno di un rilancio per superare la fase di trasformazione in corso. Ne ridiscende la necessità di sperimentare anche nuove produzioni, come si sta già cercando di fare in alcune aziende del comprensorio del petrolchimico». Per Gianfranco Solazzo «Brindisi deve confermarsi attrattiva per le grandi imprese con i relativi investimenti, puntando a coniugare i ruoli istituzionali con quelli dei portatori di interessi sociali e, insieme, con il mondo della formazione, della scuola, dell’Università, avendo consapevolezza che temi inediti stanno già mettendo in gioco i destini di imprese e di lavoratori, come i processi di de-carbonizzazione cui occorre dar seguito. Lo si potrà fare, però, avviando anche i cantieri oltre ad illustrare investimenti e progetti per troppo tempo evocati e più volte oggetto di intoppi burocratici, di scontri istituzionali ed amministrativi. Ad esempio, gas e idrogeno verde contribuiranno alla decarbonizzazione del Paese e questa è un’opportunità che bisognerà cogliere e sviluppare per non rischiare che Brindisi funga da mero passaggio di tubazioni». Di qui la necessità di un piano industriale strategico che coinvolga Comune, Confindustria, parti sociali, Provincia e Regione con il coordinamento della Prefettura e l’azione determinante della politica. Così come risulta essenziale e strategico il ruolo della Zes, della Zfd, del porto e del retro-porto.

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