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Ecocasa, la Regione Puglia corre ai ripari: trenta correzioni per evitare la scure della Consulta

La Regione Puglia corre ai ripari per raddrizzare il nuovo Piano casa finito nel mirino del Governo centrale e rinviato alla Corte costituzionale. Dopo la bocciatura del testo di proroga precedente, approvato nel 2021 per il 2022, adesso è la volta della legge cosiddetta sull’Ecocasa (una variante del Piano casa), anch’essa finita sotto la lente della Consulta il cui esame è in programma il 13 giugno. Di qui ieri l’apertura del primo tavolo tecnico presieduto dal consigliere delegato all’Urbanistica, Stefano Lacatena, per concordare le modifiche con il partenariato sociale, in particolare Anci, Ance, Inu, sindacato di costruttori e ordini professionali.

E proprio dall’Ance è arrivata la prima sottolineatura durante l’illustrazione del testo riveduto e corretto. «Perché intitolarlo “modifica della legge numero 20” – ha fatto notare l’Ance, considerando che la Corte costituzionale ha già acceso i riflettori sulla stessa norma?». Di qui l’invito a cancellarla per passare a un nuovo testo. L’osservazione è stata subito accolta, mentre nel merito la bozza del consigliere Lacatena contiene negli otto articoli una trentina di correzioni e cancellazioni alle previsioni precedenti. Obiettivo attenersi alle criticità evidenziate per gli interventi in zona agricola per lo “scippo” ai Comuni della pianificazione territoriale. Entrambi gli aspetti sono stati cancellati e in aggiunta è stato chiarito che gli interventi di ampliamento e costruzione e demolizione saranno sottoposti ai vincoli del piano paesistico.

Alla fine Lacatena s’è detto soddisfatto del confronto con i soggetti interessati. «Bisogna dare alla Puglia – ha commentato – provvedimenti che siano il frutto di una condivisione reale ed efficace con tutti gli attori coinvolti. Nelle scorse settimane abbiamo incontrato gli operatori singolarmente per giungere a redigere la bozza che è stata esaminata collegialmente punto per punto con un approccio serio e tecnico. L’intento è quello di produrre norme costituzionalmente legittime da offrire a Comuni, professionisti del settore, imprese e cittadini. Dalla legge che esaminiamo oggi a una nuova legge sull’urbanistica, stiamo seguendo un filo conduttore preciso: la semplificazione burocratica. Abbiamo eliminato dal testo i motivi di incostituzionalità, stiamo recependo le soluzioni alle criticità che riguardavano le aree agricole e stiamo uniformando la disciplina alle previsioni del Piano paesaggistico regionale. Riteniamo di aver avviato un buon lavoro che si arricchisce oggi grazie ai contributi pervenuti durante la riunione. Sono particolarmente soddisfatto perché redigere un testo che convince gli operatori e gli ordini professionali significa dare alla nostra Regione degli strumenti urbanistici ben fatti e in grado di incidere positivamente sul territorio. Lo stesso metodo partecipativo sarà applicato, subito dopo il provvedimento modificativo dell’Ecocasa, per raggiungere un obiettivo a cui tengo particolarmente: dare alla Puglia una nuova legge urbanistica. Una legge di ampio respiro, moderna, innovativa e di semplice applicazione che ridisegni il territorio, riqualificando il patrimonio edilizio esistente».

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