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Fabbriche aperte e niente esodo estivo: ad agosto molte imprese riducono il periodo delle ferie

Aperti per ferie. Le imprese italiane – ma sono molte quelle pugliesi che si sono adeguate – non chiudono ad agosto, facendo così tesoro delle famose parole di Sergio Marchionne pronunciate davanti agli studenti della Bocconi, quando raccontò di essersi ritrovato gli uffici deserti nel mese di agosto e di aver scoperto che i dipendenti erano in ferie, mentre l’azienda perdeva 5 milioni di euro al giorno.

E mentre l’indice che misura l’andamento della produzione industriale registra a giugno 2023 un mezzo punto percentuale in più rispetto a maggio 2023, ma l’andamento del secondo trimestre dell’anno è negativo -meno 1,2% della produzione industriale rispetto al trimestre precedente – le imprese decidono di restare aperte per stare al passo delle commissioni da evadere, dando così una spallata al tradizionale esodo agostano e buttando all’aria le migliaia di cartelli “chiusi per ferie” che facevano capolino davanti ai cancelli delle fabbriche e dei negozi.

Ci sono stabilimenti che chiuderanno solo per il ponte ferragostano, altre che seguiranno le chiusure dei grandi gruppi industriali che hanno deciso di tenere chiusi gli stabilimenti anche se non tutti nello stesso periodo, come nel caso di Stellantis che terrà ferma la produzione a Melfi fino al 20 agosto, mentre a Modena si riprenderà a lavorare dal 28 agosto.

Una situazione che non piace molto alle organizzazioni sindacali che lamentano la tendenza di alcune aziende a non pianificare le ferie per riuscire a stare dietro alle commesse. «Richieste legittime che però impediscono ai lavoratori di programmare le vacanze per tempo», rivendicano le organizzazioni sindacali davanti alle aperture d’agosto delle imprese, spesso decise all’ultimo momento.

«Da sempre chiediamo una condivisione delle decisioni aziendali con i lavoratori che chiedono maggiore partecipazione nella organizzazione del lavoro, anche per quanto riguarda le ferie», afferma Carla Costantino, segretaria provinciale della Cisl di Foggia, dove insistono stabilimenti importanti come quello della Iveco, che produce gli autobus elettrici, e che ha chiuso lo scorso 4 agosto per riaprire il 20 agosto.

«Bisogna dire che dopo la pandemia sono cambiati alcuni aspetti della contrattazione di secondo livello e come sindacato ci siamo fatti carico di venire incontro alle modificate dinamiche produttive, pur ribadendo che non si possono fare sconti sulla tutela del lavoro e dei diritti dei lavoratori», afferma ancora Costantino, che proprio ieri mattina presidiava un gazebo per la raccolta firme dei lavoratori che chiedono maggiore partecipazione alle scelte aziendali.

«Turni, ferie ma soprattutto la sicurezza sul lavoro devono essere gestiti insieme ai lavoratori, per questo auspichiamo maggiore dialogo tra azienda e dipendenti per evitare che vengano imposte decisioni alle quali i lavoratori non possono sottrarsi pena la perdita del posto e, quindi, del reddito e in questo tempo di crisi non è un lusso che si possono concedere», sottolinea ancora la segretaria della Cisl di Foggia.

Insomma, addio al grande esodo degli anni passati. Ad agosto ferie mie non vi conosco.

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