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A Foggia nasce “Kmetroverde”, un polo tecnologico per l’economia circolare e le fonti rinnovabili

«Il taglio del nastro di Kmetroverde è prima di tutto la dimostrazione concreta che fare grande industria innovativa a Foggia e in Puglia è possibile». Così il vicepresidente della Regione Puglia, Raffaele Piemontese, partecipando all’inaugurazione dello stabilimento industriale “Kmetroverde – Polo tecnologico per l’economia circolare e le fonti rinnovabili”, realizzato in quelli che sono stati il più grande magazzino ferroviario d’Italia, a Cervaro, frazione rurale di Foggia.

L’investimento, realizzato da Sistemi Energertici SpA, è stato stato approvato e finanziato dalla Regione Puglia, con un contributo del 50% su un investimento complessivo di circa 7 milioni di euro di cui oltre 1 milione e 700mila euro destinati alle attività di ricerca e sviluppo, nell’ambito dei Pia, Programmi integrati di agevolazioni.

Nel Polo è prevista la realizzazione di impianti in grado di produrre biogas da scarti agricoli, zootecnici e agroindustriali, relativamente alle fasi di purificazione del biogas, di produzione di metano liquido e di recupero e valorizzazione del digestato, un prodotto del trattamento anaerobico degli scarti e dei residui organici.

Sono già operativi attività di rigenerazione delle pale eoliche, puntando sul fatto che la provincia di Foggia è la prima in Italia per produzione di energia eolica con più di mille aerogeneratori che richiedono attività di manutenzione, indispensabili dopo i primi 10 anni di funzionamento.

A Foggia, ha detto Piemontese, è «cominciato il futuro industriale legato alla transizione verde che rischia di restare solo una bella e suggestiva suggestione se non avvertiamo la responsabilità di innovare e di condividere a livello popolare sfide che passano dalla dimostrazione concreta che un futuro più sostenibile non è indifferente alla crescita, allo sviluppo e alla buona occupazione».

Il vicepresidente della Regione Puglia ha ricordato che, sul Programma regionale 2021-2027 dei fondi europei Fesr e Fse+ è stata prevista una dotazione di 20 milioni di euro per il sostegno alla nascita delle Comunità energetiche, a cui vanno ad aggiungersi circa 28 milioni e mezzo per fonti energetiche rinnovabili di piccola taglia che possono, in molti casi, essere funzionali alle Comunità energetiche stesse o comunque orientate all’autoconsumo energetico.

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