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Capitale italiana della Cultura 2026: sarà L’Aquila. Nulla da fare per Lucera e Maratea

Nulla da fare per Lucera, in provincia di Foggia, e Maratea, nel Potentino. La Capitale italiana della cultura 2026 sarà L’Aquila.

A proclamarla è stato il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, nel corso della cerimonia a Roma nella Sala Spadolini del Ministero, alla presenza della giuria presieduta da Davide Maria Desario e composta da Virginia Lozito, Luisa Piacentini, Andrea Prencipe, Andrea Rebaglio, Daniela Tisi, Isabella Valente, e dei rappresentanti di tutte e 10 le città finaliste.

Oltre a L’Aquila, Lucera e Maratea, erano in corsa per il titolo anche Agnone (Isernia), Alba (Cuneo), Gaeta (Latina), Latina, Rimini, Treviso e l’Unione dei Comuni Valdichiana Senese (Siena).

Di Bari: «Orgogliosi del percorso fatto da Lucera e i Comuni dei Monti Dauni»

«Vogliamo ringraziare Lucera e i 29 Comuni dei Monti Dauni che, con il dossier “Lucera 2026: crocevia di popoli e culture“, sono arrivati tra i dieci finalisti per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2026», commenta Grazia Di Bari, consigliera delegata alla Cultura della Regione Puglia.

«Siamo orgogliosi di tutto il percorso fatto e di questo progetto che, nato dal basso, è riuscito a mettere insieme istituzioni, associazioni, cittadini e 103 imprese, che hanno deciso di puntare sulla cultura», aggiunge, ricordando che «Lucera sarà capitale della Cultura di Puglia 2025. Anche in questo caso come per Mesagne, capitale della Cultura di Puglia 2023 e Monte Sant’Angelo Capitale della Cultura di Puglia 2024, l’impegno sarà massimo per promuovere e valorizzare Lucera e i Comuni dei Monti Dauni».

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