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Comunali nel Foggiano, clima teso per le elezioni: dopo la rissa tornano i comizi a Stornarella

I danni riportati dall’auto di Ferdinando Monaco che ha acceso il confronto nel piccolo comune

Si chiude oggi la campagna elettorale con gli ultimi accorati inviti a recarsi alle urne domani o in alternativa dopodomani: anche a Stornarella. Infatti, le forze dell’ordine hanno consentito che questa sera i due candidati sindaco, l’uscente Massimo Colia e lo sfidante Pasquale Fiorilli, facciano l’ultimo appello al voto dopo che per due giorni, sempre i tutori dell’ordine pubblico, avevano impedito manifestazioni politiche di piazza. Il divieto è scattato in quanto nella notte tra il 4 e 5 giugno l’auto di uno dei più vicini sostenitori di Colia, Fernando Monaco, è stata danneggiata con una pietra che ha infranto uno dei finestrini della vettura.

La ricostruzione

Secondo alcune ricostruzioni l’accaduto potrebbe essere riconducibile a un alterco vivace che lo stesso Monaco ha avuto con familiari di candidati della compagine avversaria, proprio mentre alcuni di questi arringavano gli stornarellesi dal palco della piazza centrale della cittadina. Corale è stata la presa di distanza da parte dei candidati verso l’atto vandalico: «la dialettica politica, alla base di ogni società democratica, non può mai sfociare in violenza», hanno scritto i dirigenti della lista Adesso Stornarella che sostiene Fiorilli. Stesso tono per gli attivisti di Continuità e futuro che sottolineano come «il dibattito politico non può degenerare in violenza». Mentre il primo cittadino Colia ha bollato come «gesto da vigliacchi» l’agguato.

Alta tensione

Tuttavia, nonostante l’invito ad abbassare i toni, nel corso della campagna elettorale l’aria politica nel piccolo centro dei Reali Siti si è fatta greve con invettive e accuse dai palchi da parte di tutti e soprattutto contro tutti, con tanto di questioni personali spiattellate in piazza. Un crescendo che, appunto, ha fatto sfuggire di mano la situazione ad alcuni sostenitori, proprio nelle giornate conclusive di una contesa che, secondo alcuni osservatori, «mai come questa volta è incerta».

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