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I costi del “codice rosso” passano allo Stato, il sindaco di Carlantino: «È quello che chiedevamo»

Il sindaco di Carlantino, Graziano Coscia, insieme a Lucia Fiscante, responsabile del settore economico-finanziario, alla ministra Roccella e al l'onorevole La Salandra

Il governo Meloni ha inserito nella legge di Bilancio una norma che, se confermata nell’iter di approvazione, farà passare i costi per il sostegno a donne vittime di violenza e ospitate in case rifugio dalle casse dei Comuni a quelle dello Stato.

«È esattamente ciò che chiedevamo da mesi, richiesta ribadita anche lo scorso 24 settembre a Roma nell’incontro con la ministra per la Famiglia, Eugenia Maria Roccella», esulta il sindaco di Carlantino, Graziano Coscia, che qualche tempo fa aveva lanciato l’allarme per il rischio che il suo Comune chiudesse per debiti generati dal costo per il sostegno dovuto a una donna (e ai suoi quattro figli) protetta dalla legge sul codice rosso e condotta in una casa rifugio di Cerignola a spese dell’Ente (11mila euro al mese).

Il Comune di Carlantino a oggi è debitore di circa 200mila euro nei confronti di una casa rifugio per l’applicazione del codice rosso nei confronti di una famiglia di Carlantino, una cifra definita enorme dal sindaco per un Comune del Foggiano già entrato nel piano di riequilibrio finanziario stabilito dalla corte dei conti e che senza il cambio della legge rischia seriamente di finire gambe all’aria.

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