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San Severo, 81enne raggirata da un falso nipote. La denuncia del figlio: «Restituite almeno le fedi»

Vigliacchi, ignobili. I due aggettivi, potenti di significati, non rendono appieno la disperazione della signora Maria, gravemente ammalata e invalida, derubata e truffata di denaro, oro e ricordi.

È accaduto a San Severo, con le modalità tipiche di un modus operandi da anni diffuso in tutta Italia e che, per la sua semplice efficacia, continua a mietere vittime tra gli anziani. L’ultimo episodio, contenuto anche in una denuncia alla polizia, è nel racconto di suo figlio Mauro, ispettore di polizia penitenziaria e sindacalista: «Più che dei suoi averi quello che due balordi le hanno arrecato è stato l’averle inflitta una ferita psicologica che, difficilmente riassorbibile, ne condizionerà drammaticamente il resto della sua vita», lamenta.

La tecnica utilizzata è quella della truffa telefonica seguita poi dalla sottrazione di denaro e monili in oro. L’anziana, infatti, verso mezzogiorno di sabato scorso, ha ricevuto una telefonata da un’utenza sconosciuta. L’interlocutore si è presentato con voce maschile, parlava in italiano senza alcun accento dialettale. Spacciandosi per suo nipote, le diceva che doveva assolutamente ritirare un pacco del valore di 4 mila euro, altrimenti avrebbe rischiato una grossa multa o addirittura di finire in galera.

Le chiedeva quindi in prestito la somma con la promessa che gliel’avrebbe presto restituita. Per ritirare la somma sarebbe passato un presunto fattorino, accompagnato da un complice alla guida di un’auto bianca. Il giovane dall’apparente età di trent’anni, si è presentato a casa della donna completamente vestito di nero, giacca sportiva e pantaloni corti, cappello con visiera e mascherina in tessuto al volto. «Senza il benché minimo rimorso e con una innata crudeltà – prosegue Mauro – si faceva consegnare una cospicua somma di danaro e tutti gli oggetti preziosi tra i quali anche le fedi nuziali compresa quella del defunto marito». Solo dopo, descrivendo l’accaduto alla figlia e avendo conferma del fatto che la voce al telefono non era di suo nipote, l’anziana ha avuto un malore.

«Ringrazio la Polizia di Stato di San Severo per la delicatezza e la gentilezza offerta alla mamma – scrive Mauro – Non sappiamo come si concluderà questa bruttissima vicenda. Quello che mi sento di dire è che a mia madre è stata scippata la dignità. Il clima amorevole dei suoi 5 figli solo in parte lenirà il dolore di aver perso oggetti di valore inestimabile visto che sono correlati a sentimenti maturati in una vita. Sottrarre finanche la fede di mio padre morto 22 anni fa è da vigliacchi oltre che da ignobili. Non sappiamo se si riuscirà mai a recuperare almeno le due fedi. A tal proposito faccio appello sul pentimento di questi due truffatori». E lancia un appello «affinché questa barbarie non colpisca altre indifese persone». Si rivolge al Sindaco di San Severo, chiedendo «un fattivo intervento affinché si faccia promotore di una campagna mediatica volta a sensibilizzare gli abitanti della sua città a diffidare da sedicenti ed infidi personaggi».

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