Home Attualità La siccità strangola il Sud, campi senz’acqua ad agosto: Coldiretti chiede lo...

La siccità strangola il Sud, campi senz’acqua ad agosto: Coldiretti chiede lo stato di emergenza

siccità

Il centro sud è a secco. Niente più acqua negli invasi delle dighe. Tra Puglia, Basilicata e Molise è guerra a chi si accaparra ciò che resta negli invasi. L’Anbi (Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue) annuncia che fra tre settimane non ci sarà più acqua per l’agricoltura. La Coldiretti chiede lo stato di emergenza in Puglia, la Cia in Basilicata.

Le dighe svuotate

Nell’invaso di Occhito, un bacino di 250 milioni di metri cubi, che serve Molise e Puglia in soli 8 giorni i volumi sono stati ridotti di oltre 15 milioni di metri cubi. Secondo i dati di Anbi la diga sul fiume Fortore ne trattiene adesso solo 77 milioni circa e, d’ora in poi, l’acqua dell’invaso servirà quasi esclusivamente per l’uso potabile, facendo prevedere che, per la metà di agosto, il foggiano non avrà più risorsa per irrigare i campi.

Negli invasi foggiani restano meno di 94 milioni di metri cubi d’acqua (in una settimana si sono svuotati di ulteriori 16 milioni). Le previsioni meteo prevedono ancora caldo che potrebbe durare fino a novembre per poi sfociare in nubifragi che trovando un terreno secco non sarebbero in grado neanche di dare beneficio al terreno. Un disastro annunciato. «È reale il rischio di vedere inaridita la pianura foggiana, così come ampie porzioni di territorio salentino», dice Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue.

In Basilicata per la diga di San Giuliano i sindacati, insieme ai sindaci hanno avuto incontri in Prefettura, sia a Matera che a Potenza, per cercare soluzioni, si rischia lo scontro tra agricoltori, perché per adesso si sta andando a turnazioni.
«Gli invasi artificiali che registrano, per la mancanza di piogge da mesi, un drastico calo di 164,59 milioni di metri cubi d’acqua, il 57% in meno rispetto all’anno scorso, ma per la mancanza di acqua si contano già gravi danni in campagna e raccolti dimezzati che rischiano di svuotare gli scaffali, dal grano alle olive, dai pomodori al miele», afferma in una nota Coldiretti.

Frutta al macero

Prima le clementine, ora a rischio è l’olio e il grano, «la crisi idrica ha determinato un calo drastico di foraggio verde nei pascoli con l’aggravio dei costi – incalza Coldiretti Puglia – per l’acquisto di mangimi per garantire l’alimentazione degli animali nelle stalle, ma anche gli apicoltori hanno dovuto dire addio ad oltre 1 vasetto di miele su 2 con le api stremate senza cibo per le fioriture azzerate, con il 60% in meno di raccolta condizionata dal caldo e dalla siccità. Ma a preoccupare – continua Coldiretti Puglia – sono le previsioni della prossima campagna di raccolta delle olive, dove si stima un crollo del 50% rispetto all’anno scorso, con effetti altrettanto gravi sulla produzione di olio extravergine».

Irrigazione d’emergenza

Le soluzioni? Gli agricoltori stanno usando l’irrigazione di soccorso, prendendo dai pozzi, con grave aggravio delle spese, con costi altissimi per il gasolio che serve a tirare l’acqua dai pozzi e rifornirsi con le autobotti, anche per abbeverare gli animali nelle stalle, con i pozzi artesiani che stanno franando, mentre altri pozzi a falda superficiale, stanno scomparendo e si stanno prosciugando.
Le mucche per lo stress delle alte temperature stanno producendo fino al 30% circa di latte in meno rispetto ai periodi normali e questo, insieme ad altri, non è un dato da sottovalutare.

NO COMMENTS

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Exit mobile version