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Blitz contro il caporalato in Capitanata, il 30% dei lavoratori è “in nero”: i controlli nelle province italiane

caporalato

Nel corso di un controllo in diverse province italiane per combattere tutte le forme d’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro nel settore agricolo, gli ispettori dell’Inps, i carabinieri dei diversi comandi territoriali e il personale dell’ispettorato del lavoro hanno scoperto in Capitanata 21 lavoratori irregolari su 119 esaminati: il 18 per cento del totale.

L’operazione

Il servizio congiunto si è trattato di un’iniziativa straordinaria derivata dalla morte del 31enne Satnam Singh, il bracciante indiano che ha perso la vita il 20 giugno scorso a seguito di un incidente sul lavoro, in provincia di Latina. I controlli hanno impegnato in tutto 398 operatori, di cui 121 carabinieri del comando carabinieri per la tutela del lavoro e 90 dell’Arma territoriale, e 103 ispettori dell’ispettorato del lavoro. Obiettivi selezionati sono state alcune aziende agricole delle province di Mantova, Modena, Latina, Caserta e Foggia: in tutto 109, di cui 62 presentavano irregolarità (il 56,9 per cento), mentre su 505 lavoratori controllati, 236 sono risultati irregolari (il 46,7 per cento): 3 di loro erano minorenni e 136 erano cittadini extracomunitari.

I controlli

Le verifiche hanno portato alla luce l’impiego completamente “in nero” di 64 lavoratori: 23 di loro erano stranieri sprovvisti di regolare permesso di soggiorno. I riscontri hanno portato l’Inps a elevare 27 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale con sanzioni per un importo complessivo di 76.500 euro di cui 17 per lavoro “in nero”, 7 per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e 3 per entrambe le ipotesi. Gli ispettori hanno comminato anche altre ammende e sanzioni amministrative per un importo totale di 475.932 euro.

Per condotte di rilevanza penale, 56 persone sono state denunciate a vario titolo all’autorità giudiziaria: 3 per intermediazione illecita e sfruttamento lavorativo, 46 per violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, 6 per violazione delle disposizioni di cui al Testo Unico sull’immigrazione e uno per furto di energia elettrica.

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