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Calimera, tentò di uccidere un uomo a colpi di pistola davanti a un bar: arrestato un 30enne

Un 30enne, già in carcere dallo scorso 18 novembre, è accusato di aver tentato di uccidere Giovanni Doria, 57 anni di Calimera, lo scorso 2 ottobre ferendolo in modo grave a colpi d’arma da fuoco davanti a un bar e alla presenza di testimoni.

Stamattina i carabinieri del Nucleo investigativo del reparto operativo del capoluogo salentino, in collaborazione i militari della compagnia e della stazione di Calimera, hanno eseguito un’ordinanza cautelare in carcere a carico del trentenne.

L’uomo venne arrestato proprio il 18 novembre perché trovati in possesso di una pistola con matricola abrasa.

La misura odierna è stata emessa dal giudice delle indagini preliminari del tribunale di Lecce, Giulia Proto, su richiesta della Procura della Repubblica.

Le accuse sono di tentato omicidio e di porto abusivo di arma clandestina. Nel corso delle indagini la dinamica degli eventi è stata ricostruita grazie alle immagini riprese dalle telecamere collocate proprio nelle immediate vicinanze del luogo in cui sono accaduti i fatti, in pieno centro abitato a Calimera.

I testimoni avrebbero visto l’arrivo di un uomo a bordo di un’auto che avrebbe esploso ben quattro colpi di arma da fuoco all’indirizzo di Doria, ferendolo in varie parti del corpo. L’arresto in flagranza di reato per detenzione di armi, avvenuto invece il 18 novembre, ha consentito il recupero della probabile arma del delitto. In particolare, in quella circostanza, i carabinieri del Nucleo investigativo di Lecce, a seguito di un controllo nella zona industriale di Surbo, fermarono l’uomo a bordo di un’auto.

Il 30enne risultò essere detenuto semilibero evaso dall’istituto penitenziario di Lecce in quanto, il 31 luglio 2022, dopo aver fruito di un periodo di licenza iniziato il 22 giugno precedente, non aveva fatto più rientro nel carcere, rendendosi di fatto irreperibile. Nella circostanza l’uomo, sottoposto a perquisizione sul posto, venne trovato in possesso di una pistola calibro 7,65 in buono stato d’uso, con matricola abrasa, con caricatore inserito contenente 8 cartucce, arma che teneva infilata nella cintura dei pantaloni. L’interessato aveva con sé anche un telefono cellulare nel cui interno era inserita una sim intestata ad un cittadino polacco, che risulterebbe presente sul luogo del tentato omicidio il 2 ottobre 2022. La successiva consulenza tecnica svolta sulla pistola e l’esame balistico, disposti dalla Procura della Repubblica di Lecce, hanno permesso di accertare la probabile coincidenza tra l’arma ritrovata addosso al 30enne e i bossoli delle cartucce rinvenuti la sera del 2 ottobre per ferire quasi mortalmente Doria.

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