Home Attualità Cattivi odori: resta il giallo a Lecce. Nessun riscontro dai droni

Cattivi odori: resta il giallo a Lecce. Nessun riscontro dai droni

Nonostante l’intensivo utilizzo di droni e sopralluoghi a terra, continua a rimanere avvolta nel mistero la fonte dell’odore acre che per alcuni giorni ha interessato la città di Lecce. Le operazioni di sorvolo effettuate tra il pomeriggio di venerdì e la mattinata di ieri non hanno evidenziato la presenza di incendi o focolai nella vasta area ispezionata, comprendente la zona industriale, via Novoli, via Vecchia Surbo, Villa Convento, Torre Rinalda, Spiaggia Bella, Torre Chianca, Frigole e San Cataldo.

Lo sguardo dall’alto

Il comandante della polizia locale, Donato Zacheo, ha disposto un’intensa attività di monitoraggio aereo tra le ore 13.30 e le 18.30 di venerdì, e dalle 6.00 alle 12.00 di ieri, in risposta alle numerose segnalazioni di miasmi e cattivi odori provenienti dai cittadini. La ventilazione quasi assente, attestata intorno ai 4 km/h, ha reso particolarmente difficoltosa l’individuazione della fonte degli odori.

Le segnalazioni

Le prime telefonate sono giunte già dalla serata di mercoledì, e hanno continuato ad aumentare fino alla giornata di venerdì. I cittadini hanno tempestato di telefonate la centrale operativa di viale Rossini e i canali social della polizia locale, denunciando odori sgradevoli provenienti da varie zone della città. Le aree interessate comprendono via Leone De Castris, via Massaia, Piazzale Rudiae, via Vecchia Carmiano, via Taranto, Borgo Pace, il Parco di Belloluogo, la stazione ferroviaria, il centro storico, viale Marche, Settelacquare e via Verona nel quartiere San Sabino.

Le ipotesi

Nonostante la mancanza di riscontri oggettivi nelle prime indagini che hanno coinvolto aziende locali, impianti industriali e depuratori, la situazione è ormai sotto i riflettori ufficiali. Il Comune ha invitato i cittadini a segnalare direttamente all’Arpa con un modulo online divulgato attraverso il canale Telegram della polizia locale. Una delle ipotesi avanzate riguarda la possibile combustione illegale di rifiuti in discariche abusive nelle campagne circostanti la città.

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