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Drag queen derisa da calciatori a Martano: «Mi hanno umiliata». La condanna dei gestori del pub

Le hanno lanciato contro cubetti di ghiaccio, poi l’hanno derisa e, per ben due volte, le hanno tolto la parrucca.

Brutta avventura, ieri sera, per Tekemaya, drag queen che ieri sera si è esibita nel Morrison’s Pub di Martano. I responsabili, come racconta la stessa cantante in un post pubblicato sui social, sarebbero stati alcuni ragazzi della squadra di calcio della Polisportiva Martius.

«Da anni faccio questo lavoro e non mi è mai successo di sentirmi umiliata, mai sino a ieri sera», scrive Tekemaya su Facebook. E racconta quanto accaduto: «Durante una serata in un noto locale di Martano, un gruppo di ragazzi o meglio alcuni della squadra di calcio di Martano hanno cominciato a fare i bulli con me; prima lanciandomi del ghiaccio (ho rischiato di essere colpita violentemente in un occhio) poi prendendomi in giro, poi nuovamente ghiaccio e alla fine per ben due volte mi hanno tolto la parrucca».

Ad assistere alla scena c’erano altre persone ma nessuna di loro è intervenuta, come spiega la drag queen: «Loro si divertivano nel farlo e soprattutto ridevano nell’umiliarmi, si sentivano forti… ma ciò che mi ha fatto più male – scrive – è stata l’indifferenza degli altri clienti e anche dei titolari».

Stando a quanto racconta Tekemaya un solo ragazzo sarebbe intervenuto in sua difesa.

«Alla mia reazione di difesa (ho alzando la voce urlando basta e chiedendo chi fosse stato) tutti sono rimasti in silenzio, dei perfetti codardi… – si legge nel post di Tekemaya – eppure i calciatori del Martano erano così maschi e spiritosi nel prendermi in giro prima! Mi veniva da piangere e mi sono sentita male. Vedere che quest’azione partiva proprio da alcuni sportivi che dovrebbero dare esempio non solo in campo ma anche nella vita, perché la partita vera non si gioca in campo, mi ha fatto soffrire e tanto».

L’artista non nasconde la «rabbia» ma «soprattutto tanta tristezza per loro! Prendersela con chi è diverso, con chi è da solo, lo trovo squallido e meschino! Spero che chi segue questa squadra possa richiamarli e farli riflettere perché bisogna essere uomini prima di tutto, lo sport è rispetto!», conclude il post.

Sempre via social risponde lo staff del Morrison’s condannando quanto accaduto: «Desideriamo rivolgerci a voi con un cuore pesante e un profondo senso di responsabilità per esprimere le nostre sincere scuse a Francesco Bovino [il vero nome di Tekemaya, n.d.r.] in merito agli eventi spiacevoli che si sono verificati durante la serata di ieri nel nostro pub».

I gestori dell’attività commerciale definisce «inaccettabili» i comportamenti dei ragazzi che hanno deriso e insultato Tekemaya «causando disagio e sofferenza e ne siamo profondamente addolorati nel non essere riusciti ad impedire tutto ciò, nonostante i nostri numerosi rimproveri. Il nostro obiettivo – chiarisce lo staff del pub – è sempre stato creare un ambiente accogliente e sicuro, dove le persone possano godersi le serate in compagnia degli amici e trascorrere del tempo in serenità».

Infine la condanna e il ripudio per «ogni forma di bullismo». «Non tolleriamo comportamenti lesivi che mettano a rischio il benessere delle persone, sia nel nostro locale che altrove», concludono dal Morrison’s nel post.

A Tekemaya è arrivata anche la telefonata del sindaco di Martano, Fabio Tarantino: «Abbiamo cercato negli anni di costruire nel nostro percorso, una Comunità inclusiva che valorizzasse le differenze. Una Comunità pronta ad accogliere e non a discriminare, promuovendo continuamente eventi culturali e di sensibilizzazione. Abbiamo condiviso idee ed esperienze per una crescita culturale e una presa di coscienza», spiega il sindaco sottolineando che «venire a conoscenza di atti di violenza ai danni di una persona presa di mira per la sua unicità ci rende consapevoli di aver fallito. È amara – conclude – questa considerazione come amara è la violenza di gruppo che prende di mira un individuo. Invitiamo Francesco Bovino ad un incontro pubblico per affrontare insieme questa spiacevole situazione e portare ad una riflessione comune».

Sempre attraverso i social arrivano, poi, le scuse della Polisportiva Martius, squadra a cui appartenevano i ragazzi che avrebbero preso di mira Tekemaya. Nel prendere «atto di quanto accaduto ieri sera» la società precisa che «non presente al momento dei fatti» e «prende le distanze da questi comportamenti offensivi e denigratori» assicurando che «sarà pronta a prendere, ove appurata la responsabilità, gli opportuni provvedimenti».

La società, si legge nel post, «ha un codice etico fondato sui principi umani e sociali, volàno del nostro meraviglioso gruppo di persone che ogni giorno con sacrificio e abnegazione lavora nel silenzio per il sociale e la comunità. Sin dal primo giorno, lavoriamo quotidianamente con il tema dell’inclusività e ci dispiace essere oggi accusati per comportamenti assolutamente spiacevoli e lesivi verso il prossimo. Purtroppo, è una brutta ed immeritata battuta d’arresto che lede fortemente anche la nostra immagine», concludono dalla Polisportiva Martius.

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