L’anticipo d’estate ha fatto scattare qualche giorno prima anche l’emergenza incendi, con i vigili del fuoco che negli ultimi tre giorni sono stati chiamati ad intervenire per spegnere decine di incendi, soprattutto sterpaglie, in tutto il territorio salentino. Si tratta per lo più di campi incoltivati, abbandonati e non bonificati, di proprietà sia pubblica che privata, che a causa della presenza di erba secca prendono fuoco facilmente. Il vento di scirocco degli ultimi giorni ha reso ancora più difficoltoso il lavoro dei vigili, che in alcuni casi hanno dovuto sudare le proverbiali sette camice per domare gli incendi. È quanto accaduto ieri nell’area archeologica del Museo diffuso di Cavallino, che peraltro si trova a ridosso del centro abitato del comune alle porte di Lecce.
Le fiamme sono divampate alle prime ore del mattino e, complice il grande caldo e il vento, si sono propagate in maniera preoccupante. Ai vigili del fuoco sono servite ore di duro e faticoso lavoro per evitare l’ulteriore propagarsi dell’emergenza.
Lo spettacolo dopo l’intervento, proseguito fino alle prime ore del pomeriggio, era più che desolante: una immensa prateria nera con nuvole di fumo che ancora si alzavano dal terreno e circondavano le zone in cui sono state ritrovati i reperti archeologici. Per tutto il giorno molte famiglie sono rimaste con le finestre chiuse per evitare che l’odore acre entrasse nelle case.
Lo spettacolo che nei prossimi giorni si presenterà ai ragazzi e alle ragazze che parteciperanno al Cantiere scuola di Archeologia organizzato dal Comune di Cavallino e dall’Università del Salento, purtroppo non sarà dei più esaltanti.
