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La Lecce romana da scoprire, la proposta di un movimento cittadino: «Nuovi scavi all’anfiteatro»

Un progetto complessivo che valorizzi tutta la Lecce Romana facendo tornare a splendere l’antico molo di Adriano a San Cataldo, cioè Lecce Mare, collegato con l’antica stradina romana al centro di Lecce, cioè Lupiae e Rudiae. Lo chiede all’amministrazione comunale Movimento Nuovo attraverso il suo presidente Bronek Pankiewicz.

«Noi di Movimento Nuovo siamo molto grati al professore Francesco D’Andria, vero luminare in questa materia, e condividiamo la sua proposta di ampliare gli attuali scavi per far emergere un altro pezzo di anfiteatro, in modo da creare un’opera di grande suggestione», afferma Pankiewicz.

«Ricordiamo anche che, nel 2008, i lavori di riqualificazione in piazzetta Santa Chiara, l’unico polmone verde nel centro storico, si conclusero dopo un anno e mezzo e i tesori archeologici rinvenuti furono coperti per mancanza di fondi. Un vero tesoro che si trova ad appena mezzo metro sotto la superficie, adeguatamente protetto: sono le fondamenta delle antiche terme romane», ricorda il presidente di Movimento Nuovo.

«Questa volta desideriamo prospettare all’amministrazione comunale un vero progetto complessivo che valorizzi tutta la Lecce Romana facendo tornare a splendere l’antico molo di Adriano a San Cataldo, cioè Lecce Mare, collegato con l’antica stradina romana al centro di Lecce, cioè Lupiae e Rudiae. Si completino, perciò, i lavori di restauro, la prima parte dei quali si è conclusa nel 2021. Buona parte della struttura del molo è sommersa. Questo potrebbe favorire anche lo sviluppo del comparto del turismo subacqueo e dell’archeologia subacquea, che ormai vanta nel mondo oltre 30 milioni di praticanti, inserendo nella rete dei siti sommersi il molo di Adriano», propone Pankiewicz.

«Si recuperi e valorizzi pure l’antica strada romana che raggiungeva Lecce e che non ricalcava la strada moderna, ma aveva un andamento più sinuoso sulla destra del tratto attuale che va da San Cataldo a Lecce, e serviva in qualche modo anche quelle che dovevano essere fattorie o centri di produzione individuati durante le ricognizioni. Tracce dell’antica strada restano presso masseria Ramanno, altri resti sono prossimi al molo, ma grazie alle fotografie aeree e alle immagini satellitari è possibile ricostruire il tracciato», spiega il presidente di Movimento Nuovo.

«Bisogna cercare subito i finanziamenti: in primis in Europa, ma anche attraverso gli sponsor o esigendo i ristori Tap. Occorre muoversi subito affinché Lecce non sia solo la capitale del Barocco, ma sia anche città Romana e archeologica. Un marchio importante per un’ulteriore valorizzazione della nostra immagine, un ulteriore pilastro dell’offerta turistica salentina», conclude Pankiewicz.

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