Home Puglia Lecce Lecce, la permanenza in A è un’impresa certificata da tanti primati invidiabili

Lecce, la permanenza in A è un’impresa certificata da tanti primati invidiabili

La stagione 2023-2024 si è conclusa in maniera meravigliosa per il Lecce che ha completato il campionato di Serie A al quattordicesimo posto a pari punti con il Verona. È stata l’annata dei record sotto molti aspetti. Si è detto del primato di Falcone, ma non ci si ferma qua. Il Lecce, infatti, ha un primato di cui essere orgogliosi e che rende la gestione Sticchi Damiani virtuosa: nella speciale classifica dei punti fatti ogni milione speso per gli stipendi dei giocatori la società di via Costadura risulta addirittura prima con 2,59 punti realizzati per ogni milione speso. Una classifica che vede squadre rivelazione come il Bologna al secondo posto, o squadre che hanno ottenuto la retrocessione solamente all’ultimo minuto come il Frosinone al terzo. All’ultimo posto, invece, troviamo a pari punti (0,59) Juventus e Salernitana. I primi perché hanno raccolto troppo poco in base a quanto hanno speso, i secondi perché hanno pagato un campionato sotto tono che li ha visti uscire dalla lotta alla salvezza troppo presto. Ma resta il fatto che squadre come Salernitana, Sassuolo, Empoli e anche lo stesso Cagliari hanno speso molto e hanno racimolato meno punti in proporzione, ma anche in assoluto, dei giallorossi.

Ma i primati non sono finiti qui. Il Lecce, infatti, rimane la squadra con il monte ingaggi più basso di tutta la categoria e con un’età media che la colloca tra le prime cinque e tra le primissime anche in Europa, in quanto a gioventù. Ma non solo. Alcuni record riguardano anche il rapporto con la tifoseria: quella conclusa è stata la stagione dove si sono sottoscritti il maggior numero di abbonati, oltre 21 mila; è stata quella con il maggior numero di spettatori (oltre 506 mila fra abbonati e paganti); è stata quella dove si è registrato il più alto incasso (oltre 9 milioni di euro).
Questi primati la dicono lunga sulla politica societaria ma anche su quello che sarà il futuro del Lecce. Da un lato infatti c’è da aspettarsi che il monte ingaggi rimanga così basso, e dall’altro che il parametro dell’età media, quest’anno condita con giocatori di esperienza tipo Sansone, rimanga bassissimo. Dall’altro lato vedremo sicuramente la solita apertura verso la tifoseria che, altro primato, in trasferta è quella che ha percorso più chilometri di tutte.

Apertura che significa prezzi popolari al momento della sottoscrizione, vantaggi per chi rinnova, attenzione per gli Under e gli Over, gadget e altri segnali di attenzione che il pubblico accoglie con favore. Una gestione, dunque, quella del presidente Sticchi Damiani oculata e attenta ai bisogni di tutti. Anche a chi con tanti sacrifici segue il Lecce in casa o a chi lo segue in casa e ovunque per l’Italia. Il presidente del resto ha sempre parlato di sviluppo sostenibile. E il Lecce è una società con i conti in regola, che partecipa con sacrificio ma anche onestamente al campionato più difficile e competitivo. Una partecipazione che è un vanto per tutto il Salento che sostiene e porta alti i colori giallorossi.

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