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Via alla vendemmia in Puglia, raccolti i primi grappoli di Negroamaro: «Cala la produzione ma qualità al top»

Vendemmia 2023 al via in Puglia con la raccolta, con almeno dieci giorni di ritardo, dei primi grappoli di uve di Negroamaro per le basi spumante raccolti a Campi Salentina, nel Leccese.

Sarà un’annata, quella cominciata oggi, caratterizzata da un’eccellente qualità ma da una riduzione del 15% della produzione a causa soprattutto degli eventi climatici estremi che hanno caratterizzato il 2023.

«La produzione pugliese – spiega Coldiretti Puglia – dovrebbe scendere intorno ai 9 milioni di ettolitri contro i quasi 11 milioni dell’anno scorso, facendo entrare il 2023 fra i peggiori anni della storia del vigneto Puglia. Si attende comunque una produzione di qualità, ma per quanto riguarda i volumi – specifica l’organizzazione degli agricoltori pugliesi – molto dipende dall’evoluzione delle temperature e delle precipitazioni nelle prossime settimane e dall’impatto dei cambiamenti climatici, con i viticoltori che devono stare sempre più attenti alla scelta del giusto momento per la raccolta e la lavorazione in cantina, con il supporto continua di una qualificata consulenza tecnica».

Oltre al clima, a incidere sulla vendemmia è anche la peronospora, una malattia fungina che ha “tagliato” la produzione di uva di alcuni vitigni dal 20% fino a punte del 70%.

Coldiretti Puglia stima in oltre 3 milioni le bottiglie prodotte sia col metodo Charmat (la maggior parte), che con il metodo classico. Malvasia, Negroamaro, Bombino bianco e nero, Verdeca, questi i vitigni preferiti per la produzione dello spumante pugliese.

Tiene, intanto, l’export del vino pugliese con un valore di oltre 54 milioni di euro anche nel primo trimestre 2023, dopo balzi a due cifre degli anni 2021 e 2022, «risultati entusiasmanti che testimoniano un processo di rigenerazione realizzato da un sistema di imprese che si è posto l’obiettivo – afferma Coldiretti Puglia – di offrire nel bicchiere un intero territorio fatto del patrimonio genetico dei suoi vitigni, delle sue ricchezze endogene, del clima, di paesaggio, di testimonianze artistiche e naturali con i marchi di qualità che sono riusciti a penetrare il mercato estero facendo un salto in avanti tangibile in pochi anni».

Con un totale di 38 vini DOP e IGP la Puglia si posiziona al quinto posto della classifica nazionale dei prodotti certificati con il comparto vitivinicolo che pesa per il 92,7%. «Un vero boom – precisa la Coldiretti Puglia – si è verificato nel Regno Unito con un +68% che evidenzia come l’export pugliese si sia rivelato più forte della Brexit, dopo le difficoltà iniziali legate all’uscita dalla Ue, seguito dalla crescita del +24% delle vendite negli Stati Uniti».

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