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L’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti in Puglia: occhi puntati sulla sanità

Si è tenuta stamattina, a Bari, l’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti della Puglia.

Nel suo discorso, il presidente Pasquale Daddabbo si è soffermato sulle criticità del sistema sanitario segnalando due sentenze «sintomatiche del fatto che alcuni soggetti invece di svolgere la propria attività per migliorare le prestazioni fornite ai cittadini in un fondamentale settore per la tutela della salute pubblica, indirizzano il loro agire al perseguimento di scopi illeciti e di profitti personali».

La prima sentenza riguarda un dipendente dell’Asl di Foggia, addetto all’area gestione del patrimonio, «che ha lucrato il corrispettivo di alcune fittizie forniture per le quali aveva falsificato gli ordinativi di spesa; la seconda, che attiene segnatamente alla spesa farmaceutica, ha nuovamente censurato la condotta di un medico di medicina generale, già condannato per fatti simili sia in sede penale che in questa sede, per l’iperprescrizione di farmaci a favore di ignari pazienti». Farmaci che lo stesso medico, ha sottolineato Daddabbo, «ritirava in grandi quantità presso alcune farmacie, anche con la compiacenza dei titolari di due di queste, e che poi in parte vendeva a soggetto estraneo che procedeva a riciclarli in Italia ed all’estero».

Sempre nel corso della sua relazione, Daddabbo ha detto che sono 45 le persone finite a giudizio davanti alla Corte dei conti della Puglia nel 2023 in procedimenti che riguardano l’ottenimento di finanziamenti pubblici da parte di privati.

«Con riguardo all’utilizzo dei finanziamenti pubblici, merita una particolare menzione», ha detto, «la decisione riguardante l’improprio utilizzo del bonus cultura assegnato ai giovani diciottenni. Con tale decisione – ha aggiunto – è stato riconosciuto il rapporto di servizio tra la pubblica amministrazione e il titolare di un esercizio commerciale, che nella specie aveva accettato in pagamento tale buono per la vendita di beni non rientranti tra quelli indicati dalla normativa di settore».

Proprio opere pubbliche e sanità sono gli ambiti di maggiore attenzione per la procura contabile pugliese. A sottolinearlo, a margine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei conti, la procuratrice generale Carmela De Gennaro.

«Grazie ai fondi del Pnrr le opere pubbliche in cantiere sono tantissime e bisogna vigilare», ha detto. Quanto alla «spesa sanitaria – ha aggiunto – non voglio dire sia fuori controllo, ma ha grandi criticità e bisogna porre grandissima attenzione alla gestione della stessa». Un settore, quest’ultimo, sul quale la magistratura contabile ha «purtroppo poca conoscenza, perché ci arrivano poche segnalazioni e c’è una certa reticenza degli amministratori a segnalare le criticità».

Un tema, quello delle poche segnalazioni da parte delle amministrazioni, che non riguarda solo la sanità: «Le informazioni ci arrivano maggiormente dalle procure ordinarie o dalla stampa, spesso più informata di noi nonostante il codice di giustizia contabile preveda l’obbligo di segnalazione» da parte degli amministratori pubblici, ha aggiunto De Gennaro.

La Puglia è una regione «economicamente sana, nella quale non ci sono grossi fenomeni di criminalità organizzata sotto il profilo della gestione delle risorse pubbliche. Tuttavia non bisogna mai abbassare l’attenzione, perché con i fondi arrivati dal Pnrr ci sono in gioco tantissime risorse», ha detto ancora De Gennaro. «Purtroppo i progetti di riforma che potrebbero entrare in vigore entro la fine dell’anno – ha aggiunto – tendono a limitare le possibilità del pubblico ministero contabile che potrebbe perseguire azioni solo nelle ipotesi di dolo e non in quelle di colpa grave».

Tuttavia, ha detto ancora, «l’economia e il territorio sono ancora sani, speriamo di mantenerli in salute piuttosto che vederli andare alla deriva come è successo altrove».

I numeri. Nel 2023 aperti 1.330 fascicoli, recuperati oltre 6 milioni

Nel 2023 la Procura contabile pugliese ha aperto 1.330 nuovi fascicoli di indagine, definendone 5.897. Al 31 dicembre 2023 risultano pendenti ancora 9.448 fascicoli istruttori, pari a un carico medio per ogni magistrato di 1.890.

Sono i dati contenuti nella relazione della procuratrice Carmela de Gennaro.

Sono 53 i giudizi attivati relativi a fattispecie di responsabilità risarcitoria (per un totale di 9,43 milioni) mentre, grazie a sentenze di condanna diventate definitive, all’Erario sono ritornati 1,54 milioni di euro.

Complessivamente, grazie alle condanne passate in giudicato già in primo grado (2,1 milioni), le attività della Procura contabile pugliese hanno riportato nelle casse dello Stato 3,64 milioni di euro.

Tra le attività della Procura contabile anche quella di monitoraggio dell’esecuzione delle sentenze definitive di condanna, grazie alla quale nel 2023 le amministrazioni danneggiate hanno recuperato 2,88 milioni di euro.

Grazie alla “riparazione spontanea”, cioè alla “refusione spontanea dei danni da parte del responsabile” (si legge ancora nella relazione) avvenuta o nel corso dell’attività istruttoria o dopo la notifica dell’invito a dedurre, l’attività della Procura ha consentito di recuperare in totale 3,3 milioni di euro.

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