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Nel Consiglio regionale pugliese arriva la mozione “anti-Fitto”: pressing per sbloccare i fondi Fsc

Caso Clemente, buco della sanità, legge “anti-Grandaliano” all’Ager, l’agenzia unica per i rifiuti. Queste le questioni che agitano la vigilia del prossimo Consiglio regionale previsto per domani.

Una seduta cruciale per il caso del consigliere Sergio Clemente (Azione), rimasto nel posto di segretario d’aula nonostante il suo gruppo sia transitato all’opposizione. Dopo un tira e molla di oltre due mesi l’aula dovrebbe mettere la parola fine alla querelle grazie all’accordo promosso dal governatore Michele Emiliano e condiviso da tutti i gruppi consiliari, a eccezione di Azione. In base all’intesa e alla mozione di sfiducia firmata dai partiti e depositata nella scorsa seduta, il Consiglio dovrà votare con una maggioranza di due terzi la decadenza di Clemente per poi passare a rinnovare le due caselle del segretario d’aula in quota a maggioranza e opposizione. Il centrodestra dovrebbe sostituire l’ex Giandiego Gatta, eletto in Parlamento, con il consigliere regionale Napoleone Cera (Forza Italia). Il centrosinistra, invece, deve sciogliere la riserva sul nome da indicare per rimpiazzare il dissidente Clemente. Inizialmente l’incarico è stato assegnato al civico Leoci, successivamente alla dem Parchitelli (area Schlein) e ancora all’esponente di “Con” Lacatena. Lacatena non ha accettato e, nelle prossime ore, la maggioranza si riunirà per risolvere la questione.

Intanto il presidente Emiliano sta limando il discorso che rivolgerà all’aula dedicato alla sanità e allo scontro con il ministro Raffaele Fitto sui fondi Fsc. Una partita da 4,7 miliardi di euro, un fiume di danaro che Fitto, come ritiene Emiliano, tiene stretto danneggiando così la Puglia e la capacità di spesa sul “salvadanaio” europeo. Di qui la mozione a firma dell’assessore Delli Noci con la quale il presidente regionale tornerà alla carica chiedendo l’appoggio della maggioranza per costringere il Governo a concedere gli aiuti.

Sul fronte sanità, invece, Emiliano affronterà la questione del buco da 450 milioni di euro. La scorsa settimana il vicepresidente Raffaele Piemontese, l’assessore Rocco Palese e gli uffici di sanità e bilancio sono riusciti a individuare le coperture per 200 milioni, la quota del disavanzo non coperto. Una nota di merito che Emiliano metterà in evidenza sbandierando ai gruppi di centrodestra l’abilità con cui il governo regionale è riuscito a risolvere il problema finanziario nonostante il mancato sostegno del governo Meloni. Di più, nelle ultime ore, i calcoli sul disavanzo hanno fatto emergere un’ulteriore decurtazione dai 200 milioni iniziali con una quota di 50-60 milioni in meno rispetto alle previsioni. Il consigliere dissidente di Azione, Fabiano Amati, punta invece a inserire nell’ordine del giorno la norma “anti-Grandaliano”, il direttore di Ager, fatta approvare con un blitz in commissione Ambiente: uno “sgambetto” alla maggioranza reso possibile dall’astensione dei Cinque Stelle e dall’appoggio del centrodestra che potrebbe replicarsi nella seduta di domani.

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