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Pronti dalla Regione Puglia 6 milioni di euro per l’inclusione dei bambini autistici

Saranno aperti fino al 5 luglio i termini per l’accesso, da parte degli Ambiti territoriali sociali, al fondo per l’inclusione sociale delle persone con disabilità: oltre 6 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione Puglia per lo sviluppo di progettualità di integrazione scolastica ed extrascolastica destinati a persone affette da disturbi dello spettro autistico. Questi fondi dovranno essere usati per percorsi di assistenza alla socializzazione dedicati ai minori e fino ai ventuno anni, anche tramite voucher e progetti volti a prestare assistenza agli enti locali, anche associati tra loro, per sostenere l’attività scolastica delle persone con disturbi dello spettro autistico.

L’assessorato al Welfare della Regione Puglia, in condivisione con gli Ambiti Territoriali Sociali e il tavolo regionale sull’autismo, ha previsto l’investimento delle risorse su due Linee di intervento: percorsi di assistenza alla socializzazione dedicati ai minori e all’età di transizione fino ai ventuno anni, anche tramite voucher; progetti volti a prestare assistenza agli enti locali, anche associati tra loro, per sostenere l’attività scolastica delle persone con disturbi dello spettro autistico nell’ambito del progetto terapeutico individualizzato e del PEI.

Il totale delle risorse, come ha spiegato l’assessora regionale al Welfare Rosa Barone, è distribuito fra le due linee di intervento e ripartito fra i 45 Ambiti territoriali in base alla popolazione residente. Per poter accedere alle risorse del Fondo, gli Ambiti interessati dovranno dimostrare l’effettiva operatività sul territorio dei servizi di integrazione scolastica delle persone disabili.

«Vogliamo così puntare – ha affermato Barone – sulla continuità del percorso educativo scolastico oltre l’orario curriculare e in contesto domiciliare e territoriale con una maggiore partecipazione dei minori e dei ragazzi affetti da disturbi dello spettro autistico ad attività extracurriculari, ludiche, sportive, culturali, attivate a livello territoriale. E poi, investire sulla quantità delle ore di integrazione scolastica e sulla loro qualità oltre che sul miglioramento dei rapporti e delle sinergie tra Servizi Sociali, Scuola e ASL nell’ambito di un interesse condiviso finalizzato ad una migliore realizzazione del Piano Terapeutico Individuale del minore affetto da disturbo dello spettro autistico».

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