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Vincitori di concorso rimasti senza cattedra in Puglia: i docenti scendono in piazza

scuola

Scenderanno in piazza venerdì alle 11 i docenti vincitori del concorso ordinario dell’anno 2020. Sindacati e associazioni di decenti hanno organizzato un flash mob regionale di fronte a tutte le sedi degli uffici scolastici provinciali. Una mobilitazione che è anche nazionale perché va a colpire il diritto dei docenti a poter ricevere una cattedra per la quale hanno studiato superando un regolare contratto.

La questione

Sono circa 30mila gli aspiranti docenti, in tutt’Italia, che si trovano in una condizione di stallo, esclusi dalle prime fasi di assunzione e relegati a una posizione di “avanzo” nel sistema di reclutamento scolastico. Questi idonei, che hanno superato uno dei concorsi più selettivi degli ultimi anni, si vedono ora scavalcati dai vincitori del concorso Pnrr. Un concorso dimenticato quello ordinario 2020, che comunque ha rappresentato una speranza per molti aspiranti insegnanti, promettendo stabilità e un futuro professionale nel settore dell’istruzione. Tuttavia, la sovrapposizione con il concorso Pnrr ha creato una situazione di precarietà senza precedenti. Nonostante ci siano 62mila cattedre disponibili in tutt’Italia, il Ministero dell’Istruzione ha autorizzato solo 45.125 assunzioni, riservando la maggior parte dei posti ai vincitori del nuovo concorso e lasciando gli idonei del 2020 in attesa.

Numeri in Puglia

In Puglia il Ministero ha autorizzato 2.181 assunzioni, ma circa 700 cattedre rimarranno vacanti, destinate a supplenti, contrariamente all’obiettivo di garantire continuità didattica. Anche se il Ministero aveva prescritto la possibilità di conferire posti residui ai vincitori del concorso 2020, questi saranno invece accantonati per il prossimo concorso Pnrr in autunno.

Le Richieste

In risposta a questa situazione, gli idonei del concorso ordinario 2020 hanno iniziato a far sentire la propria voce, avanzando richieste chiare. Prima di tutto chiedono di essere assunti prioritariamente, in quanto inseriti in una graduatoria ad esaurimento, già scorsa per l’anno scolastico 2023/2024. Stop ai nuovi concorsi nelle regioni dove sono ancora presenti graduatorie di merito di concorsi precedenti, sottolineando che i precari stanno aspettando da anni e non possono più tollerare ulteriori ritardi. Chiedono inoltre che si proceda allo scorrimento delle graduatorie del concorso ordinario 2020 su tutto il contingente riservato al concorso 2023, dato che le nuove graduatorie non saranno pronte prima del 10 dicembre. L’appuntamento è quindi venerdì davanti alla sede dell’Usr Puglia, dove i docenti sperano finalmente di far valere i loro diritti.

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