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ReD, la Puglia investe 45 mln. Emiliano: «Così rispondiamo al funerale del Reddito di cittadinanza» – VIDEO

«La povertà coinvolge 5 milioni di italiani e non può essere abolita con un singolo provvedimento. La Regione Puglia, però, è in prima linea e sta cercando di fare il possibile per attutirne il morso. Perché la povertà morde, uccide i sogni e il talento, e spegne poco a poco l’umana possibilità di dare il proprio contributo alla società. Lottare contro la povertà, in questo senso, significa fare la ricchezza di tutti, e non soltanto migliorare la condizione individuale del singolo». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia presentando, stamattina, il nuovo Reddito di dignità della Regione Puglia.

A partire da martedì scorso è possibile inoltrare le domande per l’accesso alla misura che, per la prima finestra, è finanziata con 15 dei 45 milioni a disposizione.

In questa nuova misura del Red il dipartimento Welfare ha definito la propria politica di inclusione sociale in sinergia con il dipartimento Politiche del lavoro: la novità è stata conciliare il Red con il percorso 4 del programma Gol, rivolto alla medesima platea di destinatari. Per coprire il più possibile la platea di potenziali destinatari, si procederà con un Avviso “con graduatoria”, che prevede finestre temporali di presentazione delle istanze dei cittadini.

I principali requisiti di accesso sono un Isee non superiore a 9.360 euro, con limiti massimi più favorevoli per le famiglie numerose fino a 15mila euro; avere la residenza in Puglia da almeno 12 mesi; essere in possesso di capacità residue di autonomia sufficienti a svolgere le mansioni e le attività individuate nel Patto di inclusione sociale attiva; incompatibilità con altri strumenti di sostegno similari.

Per l’ulteriore attribuzione di punteggio si terrà conto della composizione del nucleo familiare, della presenza di immigrati con meno di cinque anni di residenza, l’essere una giovane coppia o piuttosto la famiglia numerosa composta da cinque o più componenti o da un genitore con almeno tre figli minori.

Avrà punteggio chi ha in famiglia un componente disoccupato con un’età superiore ai 50 anni ovvero anche nel caso del nucleo familiare unipersonale. Per difendere alcune categorie particolari, confermato il meccanismo di inserimento d’ufficio da parte degli Ambiti Territoriali Sociali, con riserva di fondi dedicati, con bilancio autonomo, per donne vittime di violenza; persone senza dimora; genitori separati. L’indennità economica di attivazione ha una durata di 12 mesi e un importo massimo di 6.000 euro annui con ratei mensili.

«Il Reddito di Dignità fu il primo ammortizzatore universale a essere adottato in Italia», ha ricordato Emiliano spiegando che «la misura regionale fu chiamata in questo modo perché nessuna forma di sostegno era erogata senza chiedere in cambio una prestazione, fosse anche di volontariato».

Con l’abolizione del Reddito di cittadinanza, ora la misura pugliese avrà l’obiettivo di «attutire la condizione di deprivazione di chi non può trovare un lavoro e supportare le politiche attive per consentire a chi è disoccupato di trovare un’occupazione».

La Puglia, ha evidenziato Emiliano, investirà nel ReD 45 milioni di euro «ma voglio dire fin da subito che queste risorse non basteranno. La Puglia – ha aggiunto – è creditrice del governo italiano di 4 miliardi e 600 milioni che il ministro Fitto ancora non le assegna, con danni incalcolabili per tutti i settori dell’economia. Non solo: ieri abbiamo appreso che la Cabina di regia del Pnrr ha intenzione di mettere le mani anche sui Fondi europei, negoziando con l’Unione europea un indirizzo centralizzato della gestione di questi fondi con la scusa del coordinamento della spesa. È bene che si sappia che in questi anni il Reddito di dignità è sopravvissuto solo grazie all’autonomia che la Regione Puglia ha avuto nel gestire i Fondi europei in un dialogo esclusivo con le istituzioni europee e senza l’intermediazione, alle volte ideologica, dei governi nazionali. Questa autonomia delle Regioni nell’utilizzo dei Fondi europei è un pilastro fondamentale che purtroppo, in queste ore, viene messo in discussione. Ma questa è un’altra partita. Oggi vogliamo dire che al funerale del Reddito di Cittadinanza supplisce l’esistenza perdurante del Reddito di Dignità della Regione Puglia», ha concluso il presidente della Regione.

Alla conferenza stampa di presentazione del Reddito di dignità hanno partecipato anche l’assessora regionale al Welfare, Rosa Barone, l’assessore all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro, Sebastiano Leo, e le direttrici dei dipartimenti Valentina Romano (Welfare) e Silvia Pellegrini (Istruzione, Formazione e Lavoro).

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